Roma, 5 giu (LaPresse) – Dall'indagine di Perugia che coinvolge il pm Luca Palamara e altri magistrati, emergono "gravissime violazioni di natura etica e deontologica". È quanto si legge nella delibera approvata all'unanimità dal comitato direttivo dell'Associazione nazionale magistrati che si è riunito oggi sullo scandalo nomine.
Il documento parla degli "incontri, avvenuti al di fuori della sede istituzionale del consiglio e aventi ad oggetto anche la nomina dei procuratori di Roma e Perugia, ai quali hanno partecipato consiglieri in carica, due deputati, uno dei quali magistrato in aspettativa e l'altro imputato nell'ambito di un procedimento trattato dalla Procura della Repubblica di Roma ed un ex consigliere, aspirante all'incarico semidirettivo di procuratore aggiunto di Roma e indagato dalla procura di Perugia".
"Tali condotte, mai smentite dai diretti interessati – prosegue la delibera – rappresentano con evidenza un'inammissibile interferenza nel corretto funzionamento dell'Autogoverno che, negli equilibri costituzionali, è presidio fondamentale dell'indipendenza della magistratura e non possono in alcun modo essere giustificate o sminuite in considerazione dell'incalcolabile danno che hanno arrecato all'Istituzione e ai singoli magistrati che si ispirano, nel loro operare quotidiano, a rigorosi principi di correttezza".
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