L'ormai ex presidente dell'Assemblea capitolina, arrestato per corruzione, avrebbe ricevuto, insieme al socio, 230mila euro in cambio di aiuti e favori

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Marcello De Vito, l'ex presidente dell'Assemblea capitolina arrestato per corruzione e traffico di influenze illecite nell'ambito di una tranche dell'inchiesta sul nuovo Stadio della Roma. De Vito non ha risposto al gip secondo quanto detto dal suo legale Angelo Di Lorenzo, che ha appena preso il caso dopo la rinuncia di un collega, e chiederà di esser sentito nei prossimi giorni per chiarire la vicenda: "Chiarirò tutto. Sono sereno anche se molto dispiaciuto per quanto sta succedendo".

È in carcere anche Camillo Mezzacapo, con il quale, secondo la gip Maria Paola Tomaselli, De Vito aveva costruito un "sodalizio" teso a ottenere denaro in cambio di aiuti e favori a imprenditori. Nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dalle pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, sono finiti ai domiciliari Fortunato Pititto, architetto collaboratore del gruppo immobiliare Statuto, e l'imprenditore Gianluca Bardelli, mentre sono indagati Pierluigi e Claudio Toti, responsabili dell'omonima holding, i costruttori Luca Parnasi e Giuseppe Statuto e alcuni prestanome. 

L'interrogatorio di Mezzacapo – "Nessuna tangente, ho percepito solo compensi per attività professionali: curavo transazioni e attività che si svolgono di norma nella pubblica amministrazione", si sarebbe difeso Mezzacapo davanti al gip secondo quanto riportato dal suo legale Francesco Petrelli, che ha richiesto la scarcerazione del suo assistito. "La mia – continua Mezzacapo – era solo un'attività di natura professionale e non ci sono mai state sovrapposizioni con il ruolo politico di De Vito. Inoltre la Mdl srl non è una società cassaforte e non è in alcun modo riconducibile a lui".

Sequestro da 250mila euro – La gip Maria Paola Tomaselli ha disposto il sequestro preventivo, "finalizzato alla confisca diretta, di 250mila euro nella disponibilità di Marcello De Vito e Camillo Mezzacapo, di 95mila euro riconducibile all'avvocato Virginia Vecchiarelli (indagata) e di 20mila euro attribuiti al commerciante d'auto Luca Bardelli (ai domiciliari). E il sequestro preventivo delle quote delle società Elevi srl e Mdl srl".

Il giro di affari – Tre i gruppi immobiliari coinvolti: quello di Parnasi, per lo stadio e un progetto legato alla ex Fiera di Roma, quello di Pierluigi e Carlo Toti, che avrebbero pagato per ottenere l'ok alla riqualificazione degli ex mercati generali all'Ostiense, e quello di Giuseppe Statuto per un piano legato alla ex stazione di Trastevere. A De Vito e Mezzacapo sarebbero arrivati versamenti per 230mila euro e 160 mila ne sarebbero stati promessi. Le cifre emergono dalle intercettazioni e dall'analisi dei flussi finanziari sulle società attraverso le quali Mezzocapo riceveva 'consulenze tangenti' commissionate a prestanome, prima di girarle sul conto della Mdl srl che, secondo chi indaga, era una sorta di 'cassaforte' nata per custodire i profitti raccolti illecitamente da De Vito, anche se a lui non direttamente riconducibile. Il presidente dell'Assemblea capitolina e l'amico fedele avrebbero ricevuto, in cambio di aiuti e favori, 95mila euro in tre tranche da Parnasi, 110mila euro dai Toti e 24mila euro da Statuto, che altri 160mila ne prometteva. 

Le intercettazioni – Marce'… dobbiamo sfruttarla sta cosa… ci rimangono due anni", diceva Mezzacapo, il 4 febbraio scorso, al numero due dell'amministrazione capitolina. Gli amici di una vita parlavano dell'attuale momento politico con il M5S al governo di Roma e dell'Italia e di quanto fosse importante giocarsi tutte le carte per far fortuna in "una congiunzione astrale… tipo l'allineamento della cometa di Halley". "Entrambi – scrive la gip nell'ordinanza- appaiono consapevoli che in una logica di mercato, che è l'unica che essi comprendono e quella che dirige le loro condotte, la posizione di potere del pubblico ufficiale ha assunto in ragione della congiuntura favorevole un consistente valore che ne richiede un'adeguata gestione in un'ottica di gestione del profitto". 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: