L'Associazione nazionale partigiani italiani prende le distanze e ammette: "Iniziativa non condivisibile. Sono state una tragedia nazionale". Ma precisa: "Il governo non ci dà finanziamenti a fondo perduto"

È polemica sulla presenza del logo dell'Associazione nazionale partigiani italiani sulla locandina di un convegno revisionista dal titolo 'Foibe e Fascismo 2019' che si terrà il 10 febbraio a Parma. Dopo l'attacco di Fratelli d'Italia – che tramite il deputato e vicepresidente del gruppo parlamentare alla Camera Tommaso Foti ha annunciato una interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro dell'Interno Matteo Salvini, della Difesa Elisabetta Trenta e della Giustizia Alfonso Bonafede – lo stesso vicepremier leghista si è scagliato contro l'associazione: "È necessario rivedere i contributi alle associazioni, come l'Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti nel dopoguerra".

La replica è arrivata direttamente dalla presidente dell'Anpi Carla Nespolo: "L'aggressiva dichiarazione del Ministro dell'Interno ci consente di precisare, una volta per tutte, che all'Anpi il Governo non dà contributi a fondo perduto bensì finanzia – come per tutte le associazioni riunite nella Confederazione italiana tra le associazioni combattentistiche e partigiane – progetti di ricerca che vengono accolti dal Ministero della Difesa, sulla base di precise proposte e dopo aver ottenuto parere favorevole delle Commissioni Difesa della Camera e del Senato".

Nespolo ribadisce la posizione dell'Anpi sul tema delle Foibe: "Non certo per timore delle "minacce" di Matteo Salvini ma per ribadire chiarezza e obiettività storica, ripeto quanto già affermato giorni fa dalla Segreteria Nazionale Anpi: le foibe sono state una tragedia nazionale, che copre un amplissimo arco di tempo e va affrontata senza alcuna ambiguità, contestualizzando i fatti. In molte realtà italiane l'Anpi ha collaborato con altre associazioni per ricordare questa pagina tragica della nostra storia. Gradirei molto che chi minaccia di cancellare i contributi alla nostra Associazione, abbia la doverosa curiosità di andare a leggere i documenti ufficiali da noi prodotti sul tema".

Infine il mea culpa con affondo a Salvini: "Sia la frase sulla pagina Facebook dell'Anpi di Rovigo che l'iniziativa di Parma non sono condivisibili e offrono uno straordinario pretesto di polemica a chi è molto più amico di Casapound che dell'Anpi".

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