Bologna, 21 gen. (LaPresse) – Il bambino era stato portato al pronto soccorso del Maggiore la mattina di venerdì 18 gennaio, alle 11.46, per comparsa di febbre da qualche ora. Alla valutazione clinica il bambino, in buone condizioni generali, presentava una infiammazione alle alte vie respiratorie e rispondeva alla terapia di paracetamolo, condizioni comuni in periodo di picco influenzale che non hanno richiesto ulteriori provvedimenti. Il piccolo è stato quindi dimesso alle 12.53 con terapia antipiretica e antiinfiammatoria. In serata, alle 20.01, il bambino è stato però nuovamente portato al pronto soccorso per un peggioramento. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi, con segni evidenti di shock settico in atto. Immediate le terapie di supporto vitale, alle quali tuttavia il bambino non ha risposto. Ricoverato in rianimazione, è poi morto nella notte. Gli accertamenti microbiologici hanno identificato la presenza di 'Neisseria mengitidis', ceppo del meningococco di tipo B, confermando la diagnosi clinica di shock settico che, quando provocato da questo batterio, spiega la Ausl bolognese, ha esito infausto in grande percentuale.
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