Si delinea sempre più chiaramente la tragica dinamica della morte della sedicenne. Probabilmente ha ricevuto dai suoi spacciatori una dose troppo forte e si è sentita male. Invece di aiutarla l'avrebbero violentata e lasciata morire

Tre uomini in manette e un quarto ricercato. La svolta nell'inchiesta sulla morte di Desirée Mariottini arriva nella notte dopo una giornata, quella di ieri, nella quale gli inquirenti sentono per ore le persone che per ultime avevano visto la ragazza, giovedì scorso, prima che finisse nelle mani dei suoi aguzzini. In quello stabile abbandonato di San Lorenzo, in via dei Lucani, dove la sedicenne è morta la notte di venerdì scorso, in tanti la conoscevano. Erano quasi due settimane che Desirée frequentava quel luogo di degrado, dove si procurava la droga e dove, secondo chi indaga, si era anche prostituita in cambio di stupefacenti.

Andava e veniva da quel posto dove la notte tra giovedì e venerdì ha trovato la morte, dopo esser stata stuprata da un branco di spacciatori. In manette sono finiti due cittadini senegalesi, Mamadou Gara, 27enne, e Brian Minteh, 43 anni, e un nigeriano 46enne, Alinno Chima. I tre immigrati irregolari sono accusati di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti, omicidio volontario, e gli inquirenti sono sulle tracce di almeno una quarta persona coinvolta.

Erano in Italia con permessi di soggiorno scaduti e, almeno uno di loro, ha precedenti penali per spaccio di droga. I fermi, per i quali nelle prossime 48 ore si terranno gli interrogatori di convalida in carcere, sono stati disposti a seguito delle attività investigative svolte dalla terza e quarta sezione della squadra mobile e dal commissariato San Lorenzo coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone. Il pomeriggio del 18 ottobre Desirée è tornata in via dei Lucani in cerca di droga, ha incontrato il gruppo a ha chiesto della droga (probabilmente eroina o crack), per sballarsi, come già successo in passato.

Secondo chi indaga, gli spacciatori sapevano che la dose fornita alla ragazza era in grado di ucciderla e quando lei si è sentita male non hanno chiamato qualcuno che potesse soccorrerla ma anzi l'hanno violentata, più volte, in gruppo. Desirée non si è opposta in alcun modo: non poteva farlo perché non era in sé, non si reggeva in piedi mentre loro, senza nessuna pietà le erano addosso. Dopo gli abusi l'hanno abbandonata a terra, tremante, e l'hanno lasciata morire nell'infinita tragica solitudine di quel luogo sporco e degradato, dove sarebbe stata trovata all'alba di venerdì.

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