Il sindaco sospeso dopo l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si difende a Che Tempo Che Fa
Non si può stare fermi perché lo dice la legge, "anche le leggi naziste sono state la legalità". Così Mimmo Lucano spiega a Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa le azioni per cui è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed è stato 'esiliato' da Riace.
Il sindaco sospeso ha raccontato di aver dormito in macchina la prima notte dopo il provvedimento del divieto di risiedere a Riace. Ora però si definisce fiducioso che "questo allontanamento duri il più breve tempo possibile". "Voglio tornare a Riace il più presto possibile", ha aggiunto Lucano spiegando che adesso che il sistema Sprar è bloccato "possiamo tornare alle origini come i primi 4 anni, con i volontari". "Non è possibile che debba prevalere questa società della barbarie – prosegue – il nostro sforzo è costruire una società dove non ci sono pregiudizi: incontrare un'altra persona dovrebbe essere sempre un orgoglio".
"Io rispetto la legge, – si è difeso – e anche il matrimonio di cui mi accusano è stato regolare, tra due persone che si conoscevano: io mi sono limitato a seguire la norma. Ma quando si vede qualcuno che muore è impossibile rimanere indifferenti, non si può stare fermi perché 'lo dice la legge'. Anche le leggi naziste erano la legalità ma è stato un dramma per l'umanità".
"Io volevo riscattare il mio territorio – ha aggiunto Lucano nel corso della trasmissione – una delle cosiddette aree interne del profondo sud italiano, e dove l'emigrazione è l'unica soluzione per il futuro. Io pensavo che l'amministrazione comunale doveva occuparsi di questo aspetto, specie nella nostra terra, una terra con il sogno dell'accoglienza. L'arrivo delle persone in queste aree poteva essere la soluzione, ricominciare a costruire una comunità. Non abbiamo dovuto costruire centri d'accoglienza, di case ce n'erano fin troppe. Un'accoglienza spontanea". L'arrivo dei migranti, ha ricordato Lucano, "risolveva spopolamento e rassegnazione sociale. Negli ultimi due anni c'è stato un forte condizionamento e sono calati, ma nel 2015 su 1.600 abitanti avevamo circa 700 cittadini immigrati. E non ci sono mai stati particolari problemi. E nasceva anche il turismo dell'accoglienza, molti venivano per contribuire ad aiutarci".
"Sono giorni di amarezza – ha detto – ma non ho mai pensato meglio non farlo… Quando si ha un ideale, trovi dentro una forma di entusiasmo, si superano i momenti di sconforto. E poi il fiume di solidarietà è stato una cosa straordinaria".
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