LaPresse e upday presentano gli eventi dal non perdere di venerdì 12 ottobre
Cucchi, chi chiederà scusa? – In una mattina di ottobre, abbiamo finalmente saputo una verità plausibile sul caso della morte di Stefano Cucchi pestato a sangue da alcuni carabinieri fuori di testa il 15 ottobre del 2009 e morto all'ospedale Pertini una settimana più tardi. Un paio di mesi fa, il carabiniere Francesco Tedesco non ha retto al rimorso e ha raccontato al pm Francesco Musarò cosa accadde davvero quella notte nelle stanze della Compagnia della Casilina. Pugni, schiaffi, calci in faccia. Stefano cadde e picchio violentemente il bacino e la testa mentre Tedesco chiedeva invano ai suoi commilitoni Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo di smetterla. Tutto nato da una discussione tra il prigioniero e chi lo aveva arrestato. E poi il maresciallo Roberto Mandolini che invitò Tedesco a tacere e Vincenzo Nicolardi che sapeva tutto ma ha accusato le guardie carcerarie. Ma adesso, chi chiederà scusa a Ilaria Cucchi che si è battuta per la verità e ha raccolto insulti e accuse pesantissime di "fare i soldi sulla pelle del fratello"? Ilaria Cucchi accusata e insultata dal ministro Salvini? E chi restituirà vita e dignità all'appuntato Riccardo Casamassima che ha fatto riaprire il processo testimoniando contro Mandolini e ha pagato con l'esilio professionale e il linciaggio morale e le stimmate di "infame"?
Def – Passa la (161 a 109). C'è tutto quello che volevano Di Maio e Salvini: flat tax, quota 100, reddito di cittadinanza e il taglio del cuneo fiscale per favorire le assunzioni. Ma ci sono anche i dubbi sulla tenuta dei numeri e sul fatto che davvero con queste cifre (rapporto deficit-pil al 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021) e le spese per fare tutto quello che si vuole fare l'operazione di cambiamento voluta dal governo giallo-verde vada a buon fine. Su questo si discuterà e si litigherà da qui alla fine dell'anno quando il bilancio dello Stato dovrà diventare legge. La scommessa è grossa il ministro Tria (con un magnifico lapsus) ha detto: "Vincerla? Speriamo di no". Di Maio e Salvini sono sicuri che vada vinta e pronti a tutto per riuscirci. Molti altri sperano che abbia ragione il diavoletto freudiano che alberga in Tria.
U2 d'Europa – In questi tempi sovranisti nessuno avrebbe pensato di portare la bandiera europea a un grande concerto rock. La provocazione è riuscita agli U2 che, ieri sera, al Forum di Assago, hanno consumato con grande successo la prima delle loro quattro serate italiane (le altre sono oggi, il 15 e il 16 per quattro sold out da 50 mila persone in tutto). Il tour della bandiera europea (Bono e la sua band l'hanno già tirata fuori in altre tappe europee) per presentare l'album "Songs of experience" funziona. "Non sapevamo come l'avrebbero presa. Magari ci fischiavano" ha detto Bono. Ma ai ragazzi di Assago l'idea di arrivare a essere un unico popolo con i loro coetanei tedeschi, francesi, spagnoli o lituani, evidentemente non dispiace. E Bono Vox (l'irlandese Paul David Hewson) dopo la causa africana potrebbe prendersi anche quella europea.
Studenti in sciopero – Scioperano in tutta Italia gli studenti delle scuole superiori. Manifestazioni questa mattina in tante città. Sarà il solito sciopero ottobrino che spezza la monotonia del primo mese nelle aule. Tutti sperano che, prima o poi, dalla pancia degli studenti eesca un movimento capace di dare un senso al disagio generazionale che, da qualche parte, ci deve pur essere. Sarà la volta buona? Ecco i motivi dello sciopero: costi troppo elevati dei percorsi di studio e alta dispersione scolastica; la questione dell'alternanza scuola-lavoro che non piace ("è sfruttamento") e non sembra funzionare; didattica formale e poco attenta alla crescita della personalità dei ragazzi; edifici scolastici fatiscenti e pericolosi, diritto allo studio inefficace.
Santi – Domenica prossima, 14 ottobre, il Papa triste e il suo vescovo martire saranno fatti santi insieme da Papa Francesco. Giovanni Battista Montini (Papa Paolo VI dal 1963 al 1978) e Óscar Arnulfo Romero y Galdámez, arcivescovo di San Salvador ucciso da un cecchino degli squadroni della morte mentre diceva messa in una cappella ospedaliera il 24 marzo 1980. Due personaggi per molti versi agli antipodi: un Papa macerato dalla sofferenza e dal dubbio ma pronto a implorare in ginocchio le Brigate Rosse perché liberassero Aldo Moro (si disse che fosse addirittura disposto a offrirsi come ostaggio) e il vescovo che ebbe il coraggio di appellarsi direttamente all'Esercito e alla Guardia Nazionale perché la smettessero di uccidere innocenti campesinos nella guerra civile salvadoregna e pagò il giorno dopo con la sua vita. Come sempre, due facce della stessa Chiesa. Oggi i postulatori delle due cause di canonizzazione partecipano ad altrettanti dibattiti pubblici
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