Toninelli ha portato a Genova la bozza del decreto. Non c'è ancora il nome. "Ma dovrà essere competente" perché opererà in deroga a ogni disposizione di legge

Misure a sostegno di chi ha subito danni alla casa e all'attività lavorativa, interventi per far ripartire la città, 500 assunzioni per gli enti locali e il conto per la ricostruzione del ponte Morandi a carico di Autostrade. Il ministro Toninelli, nel capoluogo ligure per l'inaugurazione del Salone nautico, si è presentato "con il decreto in mano, checché ne dicesse qualcuno che arrivavo a Genova senza", e dal testo sono emersi i particolari di quello che il governo gialloverde ha in mente dopo la tragedia del 14 agosto, costata la vita a 43 persone. Mentre rimane l'attesa di capire chi sarà il commissario straordinario, intanto il ministro pentastellato anticipa che "dovrà essere bravo, competente e anche moralmente ineccepibile, perché avrà tanti poteri".

E in effetti nel decreto si legge nero su bianco che "per la demolizione, per la rimozione e lo smaltimento delle relative macerie, nonché per la progettazione, l'affidamento e la ricostruzione dell'infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario di collegamento, il commissario straordinario opera in deroga a ogni disposizione di legge, fatto salvo il rispetto dei vincoli non derogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea". Potrà contare su una struttura di supporto di 20 persone, dipendenti di pubbliche amministrazioni centrali e territoriali, e avrà facoltà di nominare fino a due sub commissari.

L'esecutivo aveva annunciato il pugno duro con Autostrade e così è: la bozza del testo prevede che, "in quanto ritenuto responsabile" del crollo, il concessionario sia tenuto a far fronte alle spese di ricostruzione dell'infrastruttura e di ripristino del sistema viario di collegamento entro trenta giorni dalla richiesta del commissario straordinario. In caso contrario quest'ultimo individuerà un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere. La società, come aveva più volte rimarcato il M5S, non avrà alcun ruolo nella ricostruzione del ponte Morandi, e l'ha ribadito anche il premier Giuseppe Conte dal vertice europeo di Salisburgo: "E' fuori rispetto a questo contesto". La società dei Benetton, che era stata invitata dal governatore ligure a presentare un piano, l'ha fatto, con diverse opzioni progettuali ispirate al disegno donato da Renzo Piano e prevedendo tempi da un minimo di 9 mesi a un massimo di 16. Questa era la via su cui puntava Toti, sperando di velocizzare l'iter, ma il governo non lascia spiragli per un rientro in partita di Aspi, che intanto si è impegnata con la Regione a indennizzare i cittadini interessati dalla demolizione della casa.

Entro il 15 novembre ci sarà la stipula dei rogiti per la cessione del proprio immobile e l'erogazione dell'intero importo, costituito da stima più indennizzi. Intanto, l'esecutivo prevede l'istituzione di una zona franca urbana e di una zona logistica semplificata porto e retroporto di Genova, 22,5 milioni di stanziamenti per il trasporto pubblico locale e l'assunzione fino a 500 persone, divise tra 2018 e 2019, per Regione, Città metropolitana e Comune con funzioni di protezione civile, polizia locale e di supporto all'emergenza, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa. Toninelli ha poi anche aperto alla Gronda, osteggiata per anni dal M5S: "Se si dovrà fare la si farà". Il governo sta valutando, "non c'è alcun tipo di pregiudizio nei confronti della Gronda, come non c'è alcun tipo di pregiudizio nei confronti di alcuna grande opera ereditata dal passato".

Ed ecco i contenuti del decreto Genova (o decreto Urgenze)

L'articolo 1 – Il Commissario straordinario per gestire la situazione a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi "opera in deroga ad ogni disposizione di legge, fatto salvo il rispetto dei vincoli non derogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea". Lo si legge all'articolo 1 della bozza aggiornata. "Per le occupazioni di urgenza e per le espropriazioni delle aree occorrenti per l'esecuzione degli interventi" previsti in un primo periodo "il Commissario straordinario, adottato il relativo decreto, provvede alla redazione dello stato di consistenza e del verbale di immissione in possesso dei suoli anche con la sola presenza di due rappresentanti della Regione o degli enti territoriali interessati, prescindendo da ogni altro adempimento", si legge ancora nella bozza. Insieme a lui sarà nominato in aggiunta al contingente di venti unità, fino a due sub commissari, nominati con proprio provvedimento. 

Autostrade pagherà entro 30 giorni. "Il concessionario del tratto autostradale alla data dell'evento, tenuto in quanto tale, ovvero in quanto responsabile dell'evento, a far fronte alle spese di ricostruzione dell'infrastruttura e di ripristino del connesso sistema viario di collegamento, entro trenta giorni dalla richiesta del Commissario straordinario". La questione dei pagamenti da parte di Autostrade fa parte sempre dell'articolo 1.

Ricostruzione in massimo 16 mesi. Il Presidente di Regione Liguria e Commissario per il Superamento dell'Emergenza Giovanni Toti, con il sindaco Marco Bucci, ha ricevuto oggi da Autostrade per l'Italia il piano di demolizione e ricostruzione del Ponte Morandi, sollecitato al Concessionario con lettera del 20 agosto scorso per la messa in sicurezza dell'area di città interessata dal crollo. Lo fanno sapere Regione e Comune in un comunicato congiunto.

Autostrade ha presentato diverse opzioni progettuali di demolizione e connessa ricostruzione, ispirate al disegno donato alla cittài dall'architetto Renzo Piano. I tempi previsti per la demolizione e la ricostruzione del viadotto vanno da un minimo di nove mesi a un massimo di sedici mesi. La Presidenza della Regione e la struttura Commissariale hanno dunque sospeso ogni analisi del piano stesso, trasmettendolo per opportuna conoscenza a tutte le autorità competenti, in attesa di consegnare l'intero progetto al competente ufficio del nuovo Commissario di Governo per la demolizione e la ricostruzione, cui spetterà, secondo il decreto Genova, "ogni ulteriore valutazione circa le modalità e i soggetti coinvolti nelle future operazioni di demolizione e ricostruzione". Regione e Comune vogliono che vita e viabilità dell'arera colpita tornino il più rapidamente possibile alla normalità. Quindi continueranno  a collaborare e vigilare affinché i tempi previsti non subiscano ritardi rispetto alle migliori previsioni.

Al fine di agevolare e accelerare tutte le procedure, Regione Liguria, insieme a Comune di Genova, ha siglato oggi un accordo con Autostrade, in quanto soggetto attuatore, per indennizzare gli sfollati interessati dalla demolizione della loro casa. Alla seduta del comitato PRIS (Programma Regionale di Intervento  Strategico) erano presenti l'assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone e gli assessori del Comune di Genova ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella e all'Edilizia Pietro Piciocchi.  Tutte le richieste sono state presentate da Regione Liguria e Comune di Genova ad Autostrade, sulla base della Legge PRIS ampliata alla luce della tragedia del crollo di ponte Morandi, e dopo l'incontro avvenuto oggi in Regione con la delegazione degli sfollati.

Autostrade, in quanto soggetto attuatore, si è impegnata a indennizzare i cittadini interessati dalla demolizione della loro casa riconoscendo delle misure straordinarie: valore dell'immobile pari a più del doppio della quotazione commerciale (1.312 a mq); Indennità aggiuntiva per l'immediato sgombero pari a 36.000 euro (1000 euro per 36 mesi); Indennizzo PRIS pari a circa 45.000 euro; Bonus per il riarredo integrale della casa pari a 450 euro a mq. Inoltre il comitato Pris ha concordato con Autostrade, ove non cambi il quadro normativo di riferimento, un cronoprogramma che prevede, entro la data del 15 novembre prossimo, la stipula dei rogiti per la cessione del proprio immobile e, contestualmente, l'erogazione dell'intero importo costituito da stima più indennizzi. 

500 assunzioni. Il Decreto Genova stabilisce che per far fronte alle necessità conseguenti a crollo del ponte Morandi, la Regione Liguria, la Città metropolitana di Genova, il Comune di Genova, gli enti del settore regionale allargato e le società pubbliche e in controllo pubblico regionali e comunali, possono assumere, complessivamente, con contratti di lavoro a tempo determinato, ulteriori unità di personale con funzioni di protezione civile, polizia locale e di supporto all'emergenza, fino a 250 unità per ciascuno degli anni 2018 e 2019, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale previsti dalla normativa vigente. Per far fronte alla copertura finanziaria necessaria si provvederà anche con i fondi relativi al superamento dell'emergenza o alla ricostruzione, secondo le rispettive competenze e necessità, nel limite complessivo di spesa di 3.500.000 euro per l'anno 2018 e di 10.000.000 euro per l'anno 2019 tramite apposito ulteriore stanziamento.

"Al fine di assicurare l'efficace ed efficiente esercizio delle attività previste dal presente decreto – si legge ancora nel decreto Genova -, garantendo, altresì, l'implementazione dei servizi resi dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con particolare riferimento alla sicurezza della circolazione stradale e delle infrastrutture, ivi compresa la vigilanza ed il controllo delle grandi dighe, è autorizzata l'assunzione a tempo indeterminato, nel corso dell'anno 2019, presso il ministero, di 135 unità di personale, con prevalenza di personale di profilo tecnico per una percentuale almeno pari al 70 per cento, da inquadrare nel livello iniziale della III area, e di 110 unità di personale da inquadrare nella seconda fascia retributiva della II area".

Stanziamento per la mobilità. All'articolo 5 viene previsto lo stanziamento a favore della regione Liguria per il 2019 di 22.500.000 euro per "l'efficientamento dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale già attivati", mentre "al fine di assicurare servizi di trasporto aggiuntivi per fronteggiare le criticità trasportistiche conseguenti all'evento, sono attribuite alla Regione Liguria risorse straordinarie nella misura di euro 20.000.000 per il rinnovo del parco mezzi". Sono poi previsti 500 mila euro, per gli anni 2018-19, per garantire "l'integrazione tariffaria tra le diverse modalità di trasporto nella città metropolitana". Lo si legge all'articolo 5 del decreto.

Zona logistica porto. In seguito al crollo del ponte Morandi è istituita la Zona logistica semplificata – Porto e Retroporto di Genova comprendente i territori portuali e retroportuali del Comune di Genova, fino a includere i retroporti di Rivalta Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Piacenza, Castellazzo Bormida, Ovada Belforte, Milano, Padova, Dinazzo, Rubiera e Melzo. Questa zona sarà interessata a una serie di interventi strutturali e agevolazioni per riattivare completamente la circolazione di persone e merci e ridurre al minimo l'impatto del crollo sull'economia portuale genovese e i suoi effetti sull'economia nazionale.

Zona franca urbana. Importante l'istituzione di una zona franca che permetterà agevolazioni fiscali a chi ha sede nei suoi confini. Nell'ambito del territorio della Città metropolitana di Genova è istituita una zona franca il cui perimetro territoriale è definito con provvedimento del commissario delegato, sentiti la Regione Liguria e il Comune di Genova. Le imprese che hanno la sede principale o una sede operativa all'interno della zona franca e che hanno subìto a causa del crollo del ponte morandi una riduzione del fatturato almeno pari al 25 per cento nel periodo dal 14 agosto 2018 al 30 settembre 2018, rispetto al corrispondente periodo dell'anno 2017, possono richiedere, ai fini della prosecuzione dell'attività nel Comune di Genova, esenzioni fiscali o risarcimenti.

Fondo per le imprese. Alle imprese aventi sede operativa nel territorio della Città metropolitana di Genova, nonché ai professionisti, artigiani e commercianti con sede o unità locale ubicate nel medesimo territorio, che nel periodo dal 14 agosto 2018 al 30 settembre 2018 hanno subito un decremento del fatturato rispetto al corrispondente periodo dell'anno 2017, è riconosciuta, a domanda, una somma pari al 100 per cento del predetto decremento e nel limite massimo di euro 200 mila. 

 

 

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: