Categorico il sindaco Bucci: "Non si entra finché non è accertata la sicurezza delle case"

Protesta degli sfollati a Genova, dopo il crollo del ponte Morandi. Gli abitanti di via Porro, evacuati perché le loro case si trovano sotto al troncone del viadotto, si sono riuniti di fronte agli uffici della Regione, per il consiglio regionale e comunale congiunto per fare il punto sulla vicenda. Gli sfollati hanno chiesto ai politici locali di poter tornare nelle loro abitazioni per recuperare gli effetti personali, ma il sindaco di Genova Marco Bucci è stato categorico: "Quelle case sono off limits finché non avrò garanzie sulla sicurezza".

Le proteste sono scoppiate anche perché i cittadini non sono stati inizialmente ammessi in aula per il consiglio. Una delegazione è stata poi fatta accomodare nei posti riservati al pubblico. La seduta si è avviata con un minuto di silenzio dedicato alle 43 vittime del crollo del Ponte. Poi la parola al governatore ligure Giovanni Toti che ha ringraziato le forze dell'ordine intervenute per il crollo. "L'emergenza sarà finita quando ponte sarà ricostruito, intanto attendiamo a breve il piano di demolizione del ponte", ha detto il governatore. "Stiamo definendo l'ingresso scaglionato nelle scuole. Puntiamo sull'apertura della viabilità alternativa attraverso Ilva entro settembre, mentre abbiamo aumentato del 75% le corse navebus"

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Gli sfollati che volevano entrare a un certo punto hanno detto "escano fuori loro". "Ci aspettiamo risposte. Quando vogliono demolire? Chi paga?. Noi viviamo in un limbo, non ne possiamo più di non sapere quando possiamo rientrare nelle nostre case, noi siamo scappati, vogliamo prendere i nostri ricordi, le nostre cose", ha spiegato il portavoce del comitato degli sfollati di via Porro, Ennio Guerci.

Il sindaco Bucci sceso per parlare con le persone nei momenti di tensione ha detto: "Non me la spettavo sicuramente, tanta gente, ma le misure di sicurezza dell'accesso alla sala devono essere rispettate". Il governatore Toti ha detto "faremo entrare le persone senza mettere a rischio l'incolumità di nessuno".

Bucci ha spiegato agli sfollati: "Ci stiamo lavorando. E' nostra volontà per fare tutto il possibile che possano tornare in casa a prendere le loro cose. Abbiamo promesso il massimo della volontà. Io sono convinto che la faremo, ma la certezza non ce l'ho".

In aula la folla che è stata fatta entrare per assistere alla seduta ha mostrato con cartelli con la scritta "Nessuna demolizione senza per noi una soluzione. Vogliamo risposte". E ha rumoreggiato: "Ci siamo prima noi, vogliamo la casa". E poi un coro di voci di sfollati: "Rispetto, rispetto".

A tre settimane dal crollo del ponte Morandi la seduta congiunta dei consigli comunale e regionale sul tema è diventata teatro della prima contestazione nei confronti delle istituzioni locali da parte degli sfollati della zona rossa. Fra le contestazioni degli sfollati: "Non ci potete trattare come cani cui buttare l'osso". Al sindaco Bucci, chiedendo dei rimborsi dei mutui, hanno detto: "Vogliamo che lei ci tuteli".

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