Ci sarebbero le 'firme' del Russiagate dietro gli attacchi lanciati via web contro Sergio Mattarella nella notte fra il 27 e 28 maggio scorso, subito dopo il no del capo dello Stato alla designazione di Paolo Savona alla carica di ministro dell'Economia. E' quanto rivela il Corriere della Sera. Migliaia di profili Twitter cominciarono improvvisamente a bombardare la Rete con la stessa parola d'ordine: #MattarellaDimettiti, dopo che Luigi Di Maio aveva appena chiesto la messa in stato d'accusa del presidente della Repubblica. Almeno una ventina di account coinvolti nella campagna digitale contro il capo dello Stato sono stati utilizzati da Mosca per la propria propaganda a favore dei partiti populisti, dei sovranisti e degli anti-europei.
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