Oltre l'80% degli episodi è stato segnalato da 4 regioni. La Sicilia ha riportato l'incidenza più elevata
Dal 1 gennaio al 28 febbraio 2018, 16 regioni hanno segnalato al Sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo e rosolia 411 casi di morbillo, inclusi 2 decessi. Oltre l'80% dei casi è stato segnalato da 4 regioni (Sicilia, Lazio, Calabria e Toscana). La Sicilia ha riportato l'incidenza più elevata.
L'età mediana è stata 25 anni. Il 91% circa dei casi era non vaccinato, e un ulteriore 4,5% aveva ricevuto solo una dose. Il 43% ha sviluppato almeno una complicanza, mentre oltre il 60% dei casi è stato ricoverato. Sono decedute per morbillo due persone, non vaccinate, rispettivamente di età 38 e 41 anni, entrambe per insufficienza respiratoria. Nello stesso periodo sono stati segnalati 3 casi di rosolia. Lo riferisce il bollettino su morbillo e rosolia di marzo 2018 prodotto dall'Iss, in collaborazione con il ministero della Salute. Si è contagiosi da 5 giorni dopo l'avvenuto contatto con il virus, a circa una settimana dopo la scomparsa delle macchie. Il contagio avviene per via aerea, tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell'aria quando il malato tossisce o starnutisce, o toccando gli oggetti contaminati dalle goccioline volatili.
I nuovi dati pubblicati dall'Ecdc nel Rapporto sulle malattie trasmissibili mostrano che il maggior numero di casi di morbillo dal primo gennaio 2017 sono stati segnalati in Romania (8 274), Italia (4 885) e Germania (919). La Grecia sta attualmente vivendo un'epidemia di morbillo con 968 casi tra cui due decessi segnalati da maggio 2017 e focolai emergenti significativi sono stati segnalati in Francia (77 casi), Svezia (26 casi) e Regno Unito (62 casi). La maggior parte dei casi non è stata vaccinata né vaccinata in modo incompleto.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata