La procura di Milano ha aperto un inchiesta per "disastro ferroviario colposo"

Un "binario rotto" e "non il cedimento di uno scambio". A dichiaralo a Pioltello (Milano) è Vincenzo Macello, responsabile della direzione territoriale di Rfi Lombardia, escludendo categoricamente l'ipotesi circolata all'inizio per il deragliamento del treno regionale Cremona-Milano. "Questi cedimenti possono avvenire per tanti motivi, adesso c'è un'indagine in corso – ha proseguito Macello – Siamo partiti con tutti gli accertamenti e con i tecnici e quindi stabiliremo esattamente qual è stata la dinamica dell'evento e la causa del deragliamento".

Da un primo sopralluogo, ha spiegato, è stato appurato che "a circa 2 km e 800 metri" dal luogo del disastro si è verificato "il cedimento infrastrutturale della rotaia". Al momento, ha continuato, "è prematuro stabilire se questo sia stata la causa o l'effetto del deragliamento. Adesso sono interrotte tutte le linee". La linea sarà ripristinata al termine delle operazioni di primo soccorso.

La procura di Milano ha aperto un inchiesta per "disastro ferroviario colposo" per cui è prevista una pena fino a 5 anni di carcere. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Leonardo Lesti, titolare dell'inchiesta insieme alla collega Maura Ripamonti,  si sono recati su luogo del disastro nelle campagne di Seggiano, poco distante dalla stazione di Pioltello, per un sopralluogo. Ed è stato interrogato il macchinista del treno deragliato.

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