Ha utilizzato il congedo parentale non per stare con il figlio ma per fare altro. Ora rischia il licenziamento. La Cassazione conferma così la decisione della Corte d'Appello dell'Aquila nei confronti di un uomo impiegato in una ditta di trasporti. Il permesso, spiegano i giudici, vale solo se è "legato all'interesse del tutelato", ossia il bambino. Il dipendente abruzzese ha abusato, invece, della buona fede del datore di lavoro ed è stato 'pizzicato' a fare altro da un'agenzia investigativa
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