L'uomo avrebbe messo in piedi un'attività di compravendita clandestina di preziosi, cedendoli a intermediari in cambio di prestazioni sessuali

Ljubica Kostic, 45 anni, di origine serba, è finita in carcere con l'accusa di concorso in omicidio per la morte di Aldo Carli, il gioielliere triestino ucciso mercoledì 20 dicembre nella sua villetta di Opicina, sul Carso triestino. La donna è stata individuata e fermata dagli investigatori grazie ai controlli sulle celle telefoniche.

Kostic, stando a quanto emerge dalle indagini, era vicina all'abitazione del gioielliere in via Refosco nel momento in cui è avvenuto il delitto. La serba avrebbe ammesso la propria presenza, ma non il coinvolgimento diretto nell'omicidio.

L'indagine, coordinata dal pm Federico Frezza, è condotta dalla Squadra mobile di Trieste, dalla polizia scientifica e da esperti inviati dal ministero dell'Interno. Sotto la lente degli investigatori sono finite le attività del gioielliere e le sue frequentazioni.

Carli, infatti, avrebbe messo in piedi un'attività di compravendita clandestina di gioielli tra Italia ed estero, servendosi di intermediari stranieri e in alcuni casi li avrebbe ceduti a delle donne in cambio di prestazioni sessuali. Il gip Giorgio Nicoli ha convalidato il fermo della cittadina serba e ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere.

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