L'innovatore della tradizione culinaria del Belpaese ha perso la lotta contro un tumore a 87 anni

Il grande maestro della cucina italiana se n'è andato. Gualtiero Marchesi, 87 anni, si è spento nella sua casa milanese dopo una lunga lotta contro il tumore.

Grande innovatore, lo chef è stato il primo a portare l'alta cucina in Italia, elevando la tradizione. Nato nel capoluogo lombardo nel 1930 da una famiglia di ristoratori di San Zenone al Po, in provincia di Pavia, ha apprezzato fin da bambino il mestiere che avrebbe portato avanti per tutta la vita. Si formò prima in Svizzera, poi in Francia a Parigi: nel 1977, aprì il suo primo ristorante a Milano, ottenendo l'anno successivo il riconoscimento della stella dalla Guida Michelin, e nel 1986 ricevette, per primo in Italia, le tre stelle della guida francese, poi scese a due.

Dieci anni fa contestò il sistema di attribuzione dei punteggi della Michelin, 'restituendo' le stelle in polemica con il sistema di votazione della guida. "Ciò che più m'indigna è che noi italiani siamo ancora così ingenui da affidare i successi dei nostri ristoranti a una guida francese che lo scorso anno – disse – come se niente fosse, ha riconosciuto il massimo punteggio a soli 5 ristoranti italiani, a fronte di 26 francesi. Se non è scandalo questo, che cos'è?".

Titolare del ristorante 'Il Marchesino', ha avuto tra i suoi allievi Carlo Cracco, Ernst Knam, Antonio Poli, Davide Oldani e Daniel Canzian.
Nel 2006 ha fondato Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana della quale è stato rettore fino allo scorso settembre, e la Italian Culinary Academy a New York.

Il 19 marzo 2010, in occasione dei suoi ottant'anni, nasce la Fondazione Gualtiero Marchesi che ha come missione la diffusione del bello e del buono in tutte le arti, dalla musica alla pittura, dalla scultura alla cucina. Nel 2017 gli è stato attribuito alla Camera dei Deputati il Premio America della Fondazione Italia USA

Tantissime le reazioni di cordoglio. Lo scrittore Paolo Marchi scrive su Twitter: "Ha smesso di soffrire", e aggiunge: "La cucina italiana non gli sarà mai abbastanza riconoscente". Una foto e un breve "Ciao Mestro. E grazie", sonoinvece l'addio di Carlo Cracco, suo allievo.

"Un onore averlo conosciuto, grande maestro della nostra cucina e portabandiera del Paese", ha commentato il ministro Maurizio Martina. Anche Roberto Maroni ha voluto ricordare lo chef: "Addio Gualtiero, maestro impareggiabile di bravura e stile. Hai saputo portare la cucina italiana su cime inesplorate senza mai perdere le radici della tua Milano. La Lombardia e l'Italia ti sono riconoscenti per sempre". Mentre il sindaco di Milano Beppe Sala scrive: "Salutiamo con profonda commozione Gualtiero Marchesi, maestro della cucina e padre della cultura gastronomica italiana. Una lunga carriera e la voglia di non mollare mai. Soprattutto la voglia di insegnare ai tanti giovani chef che sono passati dai suoi ristoranti. Milano gli deve moltissimo".

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