E i dati Frontex assicurano: gli sbarchi di migranti sono scesi del 57% a luglio di quest'anno

Se l'Italia chiedesse un rafforzamento dell'operazione Triton, per il controllo delle frontiere europee nel Mediterraneo, la Commissione europea sarebbe pronta a valutarlo, dal momento che "le necessità di dispiegamento vengono costantemente monitorate e aggiustate in base alla situazione se necessario". È quanto ha detto oggi una portavoce della Commissione europea, Tove Ernst, rispondendo alla domanda di una giornalista che chiedeva se l'Italia abbia richiesto un rafforzamento per Triton dal momento che tre ong hanno deciso di sospendere la loro missione nel Mediterraneo.

'FORTEMENTE IMPEGNATI A SOSTENERE ITALIA'. "Il piano operativo di Triton è concordato con le autorità italiane e gli attuali livelli di dispiegamento di risorse corrispondono alle necessità identificate dalle autorità italiane", ha risposto la portavoce, aggiungendo che "queste necessità di dispiegamento naturalmente sono costantemente monitorate e aggiustate se necessario". "Se questa richiesta (di rafforzamento ndr) venisse fatta dalle autorità italiane, verrebbe valutata e si verificherebbe se c'è la necessità di un rafforzamento", ha proseguito la portavoce, concludendo che "le necessità di dispiegamento vengono costantemente monitorate e aggiustate in base alla situazione se necessario". La portavoce ha ribadito che "la Commissione è fortemente impegnata nel sostenere l'Italia" sul tema dell'immigrazione.

ALFANO: LA RELOCATION NON FUNZIONA. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in un'intervista alla Bild, se la prende con alcuni partner europei, scandendo che "il cosiddetto Programma di Relocation non funziona affatto" e "questo significa che i profughi rimangono in Italia". "Manca inoltre una politica migratoria comune europea che si faccia carico degli arrivi dall'Africa – spiega il titolare della Farnesina dal quotidiano tedesco -. L'Italia sta facendo la sua parte, ma non possiamo affrontare da soli quest'onere. Allo stesso modo, abbiamo urgentemente bisogno di più sforzi congiunti per modificare la situazione in Libia, in modo da combattere il traffico di esseri umani e gestire i flussi migratori".

"LAVORARE ALLA MIGRAZIONE LEGALE". Per quanto riguarda le polemiche sul nuovo codice di condotta voluto dal Viminale, Alfano sottolinea che "in Italia abbiamo sempre cercato di trovare un nesso fra regole e solidarietà, abbiamo bisogno di un'azione rigorosa e al contempo di umanità, abbiamo bisogno di sicurezza, ma non possiamo dimenticare i diritti umani". E quindi, superata la crisi migratoria con gli sbarchi nel Mediterraneo, si dovrebbe "lavorare anche alla possibilità di migrazione legale verso l'Europa", perché "non devono essere trafficanti di esseri umani a poter decidere chi possa e chi non possa arrivare nell'Unione Europea".

I NUMERI DI FRONTEX. Oggi sono usciti anche i dati di FRONTEX, l'agenzia per la protezione dei confini europei, ha fatto sapere che nel mese di luglio il numero dei migranti sbarcati in Italia attraverso il Mediterraneo è sceso del 57% rispetto al mese di giugno (l'agenzia ne ha registrati 10.160, il Viminale un po' di più, 11.459). Si tratta, sottolinea Fronte, il livello più basso dal luglio del 2014. Il totale degli arrivi nei primi sette mesi di quest'anno sono stati pari a 93.900 (anche qui il Viminale ha numeri leggermente più alti, a 95.213), in linea di massima con lo stesso periodo dello scorso anno.

LE CONDIZIONI DEL MARE E GLI SCONTI A SABRATA. Secondo FRONTEX sono diversi i fattori che hanno contribuito al significativo calo nel Mediterraneo centrale verso l'Italia. Curiosamente, però, l'agenzia non cita le politiche italiane, quanto piuttosto, e in primis, le peggiori condizioni del mare nella prima metà di luglio. Altri motivi che potrebbe aver rallentato i flussi, secondo FRONTEX, sono gli scontri vicino alla cittadina libica di Sabrata, nonché il maggiore attivismo della presenza della Guardia costiera libica che ha scoraggiato i trafficanti di uomini. Com'è noto, i migranti sono arrivati soprattutto da Nigeria, Bangladesh, Guinea, Eritrea, Sudan e Mali. In particolare, sono stati i nigeriani a rappresentare il numero più alto dei migranti ad aver raggiunto l'Italia via mare. FRONTEX ha registrato, per il mese di luglio, gli arrivi illegali dei migranti nel Mediterraneo: sono stati ben 15.400.

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