(LaPresse) "Non accettiamo armi nelle nostre strutture per un problema di sicurezza, ma anche perché i nostri pazienti devono potersi fidare del nostro personale sanitario". Sono le parole del coordinatore delle operazioni di soccorso di Medici senza frontiere, Michele Trainiti, che poi ha aggiunto: "Dobrebbe esserci un'iniziativa di ricerca sul posto da parte dell'Unione europea. Lo chiediamo da tre anni. Noi siamo in mare per sopperire a una lacuna degli Stati europei che non si fanno carico della crisi umanitaria".
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