Una malattia rara (nel caso è importata) che provoca febbre e forti dolori ma non è pericolosa

Un caso importato di chikungunya a Bologna. Si tratta di una persona rientrata da zone tropicali che ha contratto la malattia, trasmessa da una puntura di zanzara infetta. Al ritorno in Italia ha presentato i tipici sintomi: febbre alta e dolori muscolari. Lo riferisce in una nota il Comune di Bologna spiegando che sono state immediatamente attivate le misure di profilassi, come previsto dallo specifico protocollo regionale: è in corso la disinfestazione (nella foto, una disinfestazione da zika in Costarica)  nell'area circostante l'abitazione della persona ammalata e gli interessati sono stati istruiti sulle principali misure di protezione dalle punture di zanzara per prevenire l'insorgenza di eventuali casi secondari, nonché la diffusione del virus.

La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia forse attribuibile allo stesso agente virale. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. In Europa nell'agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia Romagna.

Sintomi e quadro clinico – Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta una sintomatologia simil-influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa "ciò che curva" o "contorce"), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Si può sviluppare anche un esantema maculopapulare pruriginoso (tipo morbillo o varicella). Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica (ma non in modo così grave come nella dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base.

Bologna – Il Comune di Bologna ha fatto sapere che la  zona di trattamento è circoscritta tra le vie del Pratello, Pietralata e Sant'Isaia e si chiede a tutti i residenti, amministratori condominiali, operatori commerciali, gestori di attività produttive e in generale a tutti coloro che abbiano l'effettiva disponibilità di aree aperte o abitazioni in queste aree, di permettere l'accesso degli addetti alla disinfestazione per effettuare i trattamenti larvicidi, adulticidi e la rimozione dei focolai larvali presenti in area cortiliva privata, oltre che di chiudere le finestre durante le ore notturne, in quanto verranno eseguiti interventi di disinfestazione in aree stradali, a partire da questa notte fino all'alba del 4 agosto. Tali situazioni di criticità non possono che confermare la particolare attenzione del Comune sul tema della lotta alla zanzara tigre: i trattamenti periodici di prevenzione al fine di evitare il proliferare della zanzara sono obbligatori per tutti i proprietari o conduttori di aree e terreni ai sensi del vigente Regolamento Comunale di Igiene nel periodo aprile-ottobre e, nel caso di aree pubbliche (parchi, strade, edifici di proprietà, ecc..) sono eseguiti a cura dell'amministrazione comunale. Ulteriori informazioni, sia in riferimento all'attività di disinfestazione sia riguardo agli obblighi richiamati nella specifica ordinanza, possono essere reperite nel sito del Comune di Bologna:

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