Giampiero Vigilanti, 87 anni, era già stato lambito dalle indagini in precedenza

Spunta una nuova pista seguita dalla procura del capoluogo toscano per i delitti del cosiddetto mostro di Firenze, che insanguinarono il Fiorentino negli anni che vanno dal 1968 al 1985. Ed è una pista che collegherebbe i delitti a un presunto estremista di destra, ora indagato.

Si tratta di Giampiero Vigilanti, 87 anni, ex legionario, residente a Prato ma originario di Vicchio (Firenze) come Pietro Pacciani, l'uomo condannato in primo grado a più ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi e successivamente assolto in appello, morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. I 'compagni di merende' di Pacciani, Mario Vanni e Giancarlo Lotti, anche loro ormai morti, vennero successivamente condannati in via definitiva per quattro degli otto duplici omicidi. Le indagini, come in passato, sono sempre coordinate da Paolo Canessa, ora procuratore di Pistoia, ma che è stato delegato a proseguire l'inchiesta sul mostro dal procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo.

Vigilanti era già stato lambito dalle indagini: il 16 settembre del 1985, dopo l'ultimo duplice delitto, quello degli Scopeti, i carabinieri perquisirono la sua abitazione perché sospettavano che potesse essere coinvolto negli omicidi. Ma trovarono solo ritagli di articoli di giornale che riguardavano i delitti. Pochi giorni dopo le indagini si concentrarono su Pacciani e i 'compagni di merende'. La casa dell'ex legionario venne nuovamente perquisita nel 1994, in seguito a una lite che ebbe con un vicino. I carabinieri trovarono allora 176 proiettili Winchester con una H sul fondello, non più in produzione dal 1981, ma soprattutto gli stessi sparati dalla Beretta calibro 22, la pistola usata negli omicidi delle coppiette.

Ora la procura fiorentina e i carabinieri del Ros stanno passando al setaccio la vita di Vigilanti, i suoi rapporti con Pacciani, che con tutta probabilità conosceva bene. Ma si cercherebbero anche riscontri di frequentazioni tra l'ex legionario e un imprenditore di origini tedesche e Salvatore Vinci, entrambi in passato entrati in qualche modo nell'orbita delle indagini. Gli investigatori, inoltre, starebbero valutando anche i rapporti tra l'ex legionario e altri esponenti dell'estrema destra. Non ci sono al momento conferme dell'iscrizione, oltre a Vigilanti, di altre persone nel registro degli indagati. 

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