Le tensioni sono scoppiate all'interno della sede del Comune

Scontri a Milano tra esponenti di Casa Pound e centri sociali che erano in presidio con la rete 'Nessuno è illegale', con la polizia che è dovuta intervenire per dividere due gruppi. Le tensioni sono nate all'interno di Palazzo Marino, quando una delegazione dei centri sociali è entrata per consegnare una petizione al consiglio comunale, e ha incrociato il Gruppo di Casa Pound impegnato in un blitz con la distribuzione di volantini per chiedere le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala. Ne è nato un parapiglia, con insulti e spintoni, poi proseguito all'esterno. Le forze dell'ordine hanno quindi formato un cordone tra i due gruppi. "La nostra era una mobilitazione pacifica, con famiglie e bambini, sul tema della residenza per i migranti", spiega una portavoce del centro sociale Cantiere, che denuncia le provocazioni da parte dei militanti di estrema destra.

"Il nostro blitz – ha spiegato Angela De Rosa, portavoce milanese di Casa Pound – dimostra che questa amministrazione non ha assolutamente intenzione di affrontare quella che è una vera e propria crisi politica: l'unica azione intrapresa è stata quella di chiedere lo sgombero dell'aula consiliare, per evitare ulteriori contestazioni". "Come se non bastasse – continua – a dar man forte alla giunta sono intervenuti anche alcuni esponenti dei centri sociali che hanno cercato di aggredire fisicamente i nostri militanti, senza successo".

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