Regina Cantambrone, fondatrice Ong Moas: "Non ha voluto dare il suo cappellino a un trafficante"

E' attraccata nella mattinata di sabato al porto di Catania la nave Phoenix, appartenente alla Ong Moas con a bordo 394 persone. All'interno il cadavere di un ragazzo che sarebbe stato ucciso. Colpi di arma da fuoco sul suo corpo. Sulla nave anche Regina Catrambone, la fondatrice dell'organizzazione non governativa al centro delle polemiche dopo le parole del Pm di Catania, Carmelo Zuccaro, che ha parlato di possibili legami tra Ong e trafficanti di esseri umani. "Il cadavere di un ragazzo con una ferita da arma da fuoco. Testimoni ci hanno detto che è stato ucciso a colpi di pistola perché non ha voluto dare il suo cappellino da baseball a un trafficante", ha detto Catrambone. E ancora: "È stato ucciso per uno stupidaggine"

A bordo sono saliti i necrofori per prelevare il corpo. Ora gli investigatori dovranno ascoltare i migranti per capire le modalità della morte del ragazzino. Le operazioni di sbarco non sono ancora iniziate ma sul molo sono in pieno svolgimento le attività di assistenza per i migranti.

"I trafficanti non siamo noi. Abbiamo appena fatto scendere un corpo che è morto per mano dei trafficanti. Quelli veri, non noi", ha precisato davanti alle telecamere, Catrambone, fondatrice della Ong Moas dopo lo sbarco sul molo di Catania. Catrambone risponde così al pm Zuccaro, che nelle scorse settimane aveva adombrato dubbi su possibili legami tra ong e trafficanti di esseri umani: "Non ho mai avuto il piacere di guardare in faccia il signor Zuccaro ma a Catania sarò felicissima di incontrarlo".
 

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