Paduano deve rispondere di omicidio premeditato aggravato da futili motivi

"Chiedo scusa per quello che ho fatto. Non voglio sconti di pena. Chiedo scusa". Lo ha detto in tribunale Vincenzo Paduano, reo confesso dell'omicidio di Sara Di Pietrantonio, la ventiduenne strangolata e data alle fiamme lo scorso 29 maggio a Roma.

Uno dei difensori del giovane ha spiegato che "nell'ambito di una breve dichiarazione spontanea Paudano ha chiesto scusa. E' una assunzione di responsabilità che dovrà esser valutata". Il processo, in corso a Roma, si tiene con rito abbreviato davanti al gup Gaspare Sturzo. Paduano, ex fidanzato della vittima, risponde di omicidio premeditato aggravato da futili motivi, stalking e distruzione di cadavere.

Nella precedente udienza la pm Maria Fazi, che ha coordinato le indagini insieme alla procuratrice aggiunta Maria Monteleone, aveva sottolineato, nel chiedere la condanna all'ergastolo, come l'imputato non avesse mai mostrato cenni di pentimento per il male fatto.
Sara e Paduano erano stati insieme per un paio di anni, allontanandosi e riavvicinandosi a più riprese, fino a tre settimane prima dell'omicidio, quando Sara aveva lasciato definitivamente il giovane.
La notte del 29 maggio scorso, il ventottenne l'ha inseguita in auto mentre lei tornava a casa, in zona Ponte Galeria. L'omicida ha speronato l'auto della vittima, costringendola a fermarsi, lei è scesa e ha provato a fuggire, ma lui l'ha raggiunta e, dopo averla strangolata, ne ha bruciato il corpo.
La sentenza è attesa per il 5 maggio.

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