Un'ottava persona è stata indagata per la morte del 20enne
"Non c'era una ragione per la quale Emanuele quella sera dovesse subire tutto questo e dovesse morire così". Lo ha detto Ketty Lisi, fidanzata di Emanuele Morganti, il 20enne ucciso a calci e pugni la scorsa settimana fuori dalla discoteca 'Mirò' di Alatri. La ragazza, che per la prima volta ha accettato di farsi riprendere in volto dalle telecamere di 'Domenica Live' di Barbara D'urso, ha raccontato tra le lacrime che di Emanuele le "manca tutto". "Non è successo niente di quello che stanno dicendo" giornali e tv, ha spiegato Ketty, sottolineando che Emanuele "è morto senza motivo". "In discoteca c'era un ragazzo che ha iniziato a dare delle spallate a Emanuele senza motivo. Lui e Emanuele non si conoscevano. Hanno iniziato a spingersi, poi sono arrivati amici di questo ragazzo e il buttafuori e se la sono presi tutti con Emanuele". "Io ho visto un oggetto di plastica o di vetro che ha colpito Emanuele e non ho visto nient'altro". Ketty, dopo aver perso di vista il compagno, è uscita dal locale. "Me lo sono ritrovata di nuovo davanti. Il buttafuori se la stava prendendo ancora con lui. Tutti se la stavano prendendo con lui. Alcune persone mi hanno trattenuto perchè se no gli avebbero fatto del male. Tutti se la prendevano con lui ed erano addosso a lui". "Non mi hanno fatto avvicinare a Emanuele neanche quando non c'era più nulla da fare", ha spiegato Ketty tra le lacrime. Intanto, un'ottava persona è stata indagata per la morte del 20enne. Si tratterebbe di uomo presente nel locale al momento dell'aggressione.
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