Il racconto di Alice Perdon, che lavorava con il re dei paparazzi
"Fuori dalla porta della Atena (la società riconducibile a Fabrizio Corona, ndr.) c'era la fila dei clienti". Lo ha detto Alice Perdon, ex collaboratrice del re dei paparazzi, nel corso del processo milanese per i 2,6 milioni di euro trovati nel controsoffitto della casa di Francesca Persi, amica e braccio destro di Corona, e in due cassette di sicurezza in altrettanti istituti di credito in Austria. La ragazza ha spiegato davanti ai giudici che percepiva "1500 euro al mese in contanti" e come lei "tutto il team" con cui lavorava "composto da quattro persone" veniva pagato in nero. "Il pagamento avveniva in ufficio alla Atena – ha aggiunto – Fabrizio o Francesca Persi ci davano i soldi. Li trovavamo direttamente sulle nostre scrivanie, tutti lo stesso giorno".
Anche la società pagava in nero alcuni fornitori. "Per servizi fotografici che abbiamo fatto per alcune ragazze – ha aggiunto la testimone – alcuni fotografi sono stati pagati in contanti". Alice Perdon ha spiegato di aver peso il posto di Geraldine Darù come accompagnatrice e factotum di Corona alle serate in discoteca. La ragazza ha svolto la mansione per circa un mese, prima che Corona venisse arrestato. In quel periodo ha riferito del caso di un cliente insoddisfatto perché Corona è arrivato in ritardo a un evento in un centro commerciale in Puglia e aveva fatto solo 40 minuti di presenza invece di un'ora. "L'organizzatore aveva versato un piccolo acconto tramite bonifico – ha spiegato l'ex collaboratrice di Corona – e il resto con un assegno da 4200 euro, risultato poi scoperto".
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