Dal Rapporto emerge che metà delle famiglie non arriva a fine mese. Fiducia in istituzioni al 7,7%

Un italiano su quattro si sente povero, mentre il 62% è convinto che le tasse non si siano abbassate nell'ultimo periodo. E' la fotografia scattata dall'Eurispes nel Rapporto Italia 2017, che mette in luce come la crisi economica si faccia sentire in maniera ancora molto intensa sulle famiglie. Il 14,1% degli intervistati definisce molto peggiorata la situazione economica familiare nell'ultimo anno e il 27,3% indica un lieve peggioramento. Per il 42,3%, invece, la situazione è rimasta sostanzialmente invariata. Ma c'è di più: il 48,3% delle famiglie non riesce ad arrivare alla fine del mese e il 44,9% per arrivarvi è costretta a utilizzare i propri risparmi. Solo una famiglia su quattro riesce a mettere da parte del denaro. Le rate del mutuo per la casa sono un problema nel 28,5% dei casi, mentre per il 42,1% di chi è in affitto lo è pagare il canone.

L'identikit di chi denuncia la propria povertà (il 21,2% si sente abbastanza 'povero') è "single (27,1%) o monogenitore (26,8%) che vive al Sud (33,6%) ed è cassaintegrato (60%) o in cerca di nuova occupazione (58,8%). Si sprofonda nella povertà a causa di alcuni fattori come perdita del lavoro (76,7%), a seguito di una separazione o un divorzio (50,6%), a causa di una malattia propria o di un familiare (39,4%), della dipendenza dal gioco d'azzardo (38,7%) o della perdita di un componente della famiglia (38%). E gli effetti sono evidenti. Molti hanno dovuto mettere in atto strategie anti-crisi come tornare a casa dai genitori (13,8%), farsi aiutare da loro economicamente (32,6%) o nella cura dei figli per non dover pagare nidi privati o baby sitter (23%).

Il problema è che il fisco rimane un 'incubo': la maggior parte gli italiani (62,5%) è convinta che le tasse non siano abbassate nell'ultimo periodo. Il 44,6% dei cittadini è invece sicuro che l'annunciata chiusura di Equitalia e l'eliminazione, dai calcoli del debito, degli interessi non miglioreranno la situazione per cittadini ed imprese in difficoltà economiche, mentre il 32,8% è convinto che questi interventi potranno essere risolutivi. Infine l'Eurispes ha voluto indagare anche su un tema molto caldo, la possibile uscita dall'Ue. Nel 48,8% dei casi gli italiani si dicono contrari all'ipotesi di abbandonare l'Europa, mentre i favorevoli sono pari al 21,5%.

SCARSA FIDUCIA IN ISTITUZIONI. Il tasso di fiducia complessivo nelle Istituzioni del nostro Paese rilevato dalla tradizionale indagine dell'Eurispes fa registrare, per il 2017, una percentuale quasi uguale a quella dello scorso anno a rappresentare un aumento di fiducia: il 7,7%, rispetto al 7,5% del 2016. Un risultato "incoraggiante se contestualizzato all'interno della serie storica del dato riferibile agli ultimi sette anni a partire dal 2011. Decresce inoltre il numero di quanti riferiscono una diminuzione di fiducia (dal 46,7% del 2016 al 42,8% del 2017)". Lo scorso anno il Presidente della Repubblica iniziava il proprio mandato con un attestato di fiducia da parte dei cittadini che potremmo definire "con riserva". A dirsi fiduciosi nel Capo dello Stato erano infatti, complessivamente, il 52% degli italiani. L'attuale rilevazione segnala invece una flessione di questa percentuale con quasi 8 punti di differenza (44,1%). Parallelamente, il grado di disaffezione aumenta dal 41,1% al 47,6% e il tasso di non risposta raggiunge l'8,2% (era al 6,9%). È opinione largamente diffusa tra i cittadini (74,2%) che non valga la pena accordare la propria fiducia al nostro Parlamento.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata