L'uomo è morto mentre stava pulendo il nastro quando il tamburo su cui si muove è venuto giù travolgendolo

Si è verificato stamane "un altro incidente mortale sul lavoro in Ilva. Si chiamava Giacomo, stava pulendo un nastro trasportatore del materiale, ma il tamburo su cui si muove il nastro non era stato adeguatamente imbragato e Giacomo è rimasto schiacciato tra il tamburo e il nastro. Lavorava per la ditta d'appalto Steel Service Srl e aveva solo 25 anni, classe 1991". Lo comunica il segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli.

"L'ultimo incidente mortale – prosegue – si era verificato a novembre dell'anno scorso, quando un altro operaio, Cosimo, era rimasto schiacciato da un tubo: non è passato neanche un anno e si è verificato di nuovo, un'altra morte innocente e un'altra famiglia distrutta. E' assurdo, inaccettabile morire di lavoro nel 2016. Da anni come FIM sosteniamo che salute e sicurezza sono la precondizione essenziale del lavoro in Ilva e ci stiamo impegnando ogni giorno con i nostri rappresentanti alla sicurezza per raccogliere segnalazioni dai lavoratori su impianti non sicuri e intervenire subito. Non facciamo e non faremo sconti su questo".

"Ilva – aggiunge – deve fare di più: a partire dalla prevenzione e dalla verifica costante e continua della sicurezza in ogni area dello stabilimento. La nostra denuncia di fronte a questa ennesima tragedia è durissima: tutta la Fim si stringe intorno alla famiglia di Giacomo. A loro diciamo che chiederemo giustizia, che siano accertate tutte le responsabilità e poste le condizioni perché non si possa ancora oggi morire di lavoro in questo modo assurdo. Una ragione in più per superare al più presto la gestione commissariale e riprendere con maggiore rigore il Piano Ambientale, le procedure di sicurezza e la manutenzione costante degli impianti".

MATTARELLA: CARENZE DI SICUREZZA INAMMISSIBILI.  "Ogni morte sul lavoro costituisce una ferita per l'Italia e una perdita irreparabile per l'intera società. Non è ammissibile che non vengano adeguatamente assicurate garanzie e cautele per lo svolgimento sicuro del lavoro" ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, appresa la notizia degli incidenti sul lavoro che hanno provocato oggi la morte di due operai.
 

SCIOPERO METALMECCANICI. Mercoledì 21 settembre proclamato sciopero dei metalmeccanici in tutta Italia. "Giovedì la tragedia di Piacenza in un'azienda di logistica oggi, a distanza di poche ore una dall'altra, la morte di un lavoratore all'Ilva di Taranto e quella di un lavoratore dell'Atac, azienda dei trasporti romana. Dall'inizio dell'anno 500 lavoratori sono morti mentre lavoravano. È un dato inaccettabile, che rappresenta una situazione drammatica". Lo hanno affermato i segretari generali Fim, Fiom e Uilm, Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella, in una dichiarazione congiunta. "Queste morti – aggiungono i sindacalisti – non sono mai la conseguenza della fatalità ma sempre della mancanza di rispetto delle imprese per le procedure e le regole di sicurezza e, in generale, della inadeguatezza dei sistemi di prevenzione tali da assicurare effettive garanzie per i lavoratori. Questa realtà è la conseguenza di un clima e di comportamenti che valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come variabili dipendenti dagli interessi dell'impresa e del profitto. I subappalti e la precarietà lavorativa peggiorano le condizioni di lavoro e aumentano le pressioni sui singoli lavoratori".

"Per i lavoratori metalmeccanici un contratto nazionale che affronti queste tematiche vuole dire porre argine a questa situazione perché si rendono più forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e di una condivisa e diffusa cultura della sicurezza. Film, Fiom, Uilm riconfermano il loro impegno per garantire un lavoro sicuro e con diritti e dichiarano la loro contrarietà a qualsiasi intervento che peggiori le norme sulla sicurezza", proseguono i segretari dei tre sindacati.

 "Per l'insieme di queste ragioni Fim, Fiom e Uilm nazionali proclamano per mercoledì 21 settembre un'ora di sciopero e invitano le proprie strutture e le Rsu a realizzare assemblee in tutti i luoghi di lavoro. Il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare", concludono.
 

 

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