Monsignor Giovanni D'Ercole celebra le esequie nel palazzetto dello sport di Ascoli Piceno
"Sotto le macerie, c'è qualcosa che ci dice che le nostre campane torneranno a suonare, ritroveranno il suono del mattino di Pasqua". Così nell'omelia ai funerali di Stato per le vititme marchigiane del terremoto del 24 agosto scorso, il vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni D'Ercole. "Un terremoto è la fine – dice il vescovo – un boia notturno venuto a strapparci di dosso la vita. La nostra terra, però, è popolata di gente che non si scoraggia".
"La violenza del terremoto – ha detto il vescovo – può togliere tutto, tutto ma non il coraggio della fede. Questa può essere una scialuppa quando ci si trova in mare di tempesta". Se non ci sarà il coraggio della fede, ha spiegato "saremmo in un lastrico di miseria, perché domani i riflettori si spegneranno". "Non abbiate paura – ha detto durante l'omelia – non vi abbandono. Non sarete lasciati soli, mi raccomando però non perdete il coraggio".
Ai funerali di Stato partecipano tutte le più alte cariche istituzionali: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che prima della cerimonia funebre ha visitato le aree colpite dal sisma – il premier Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso e la presidente della Camera, Laura Boldrini.
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