"Se fosse un terrorista, l'avrebbero lasciato prendere un aereo da solo?", si chiede il fratello
Le telecamere di Fanpage.it si sono recate a casa di Aftab Farooq, il pachistano di 26 anni espulso ieri dall'Italia su ordine del ministro dell'Interno per motivi di sicurezza. La realtà raccontata dai familiari dell'uomo tuttavia è molto diversa da quella di un affiliato dell'Isis. Aftab viveva in Italia da quando aveva 13 anni. A Vaprio d'Adda, a pochi chilometri da Milano, era cresciuto e aveva fatto le scuole prima di essere assunto a tempo indeterminato alla Decathlon di Basiano come magazziniere. "Avevamo una vita felice, normale – racconta la moglie Munaza Tariq – avevamo intenzione di fare dei figli, quest'estate volevamo andare a fare un viaggio al mare".
Venerdì scorso la vita di questa famiglia è stata stravolta: dopo essere stato fermato dai carabinieri, Aftab è stato infatti rimpatriato in Pakistan. "Se fosse un terrorista, come dicono, l'avrebbero lasciato prendere un aereo da solo?", si chiede il fratello di Aftab intervistato da Fanpage.it. "Noi ora temiamo per la sua vita – racconta, nell'intervista, la moglie di Aftab – in Pakistan non conosce nessuno, non ha un posto dove andare, con l'accusa che ha, lì è probabile che venga preso dalle forze speciali e chissà che fine farà".
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