Dal 12 marzo non basta più lettera di dimissioni spedita per raccomandata

Se è difficile trovare un posto di lavoro, anche licenziarsi non è più tanto facile. Il Governo continua a semplificare la Pubblica amministrazione – approvati la settimana scorsa altri quattro decreti attuativi – ma la tutela introdotta col Jobs Act contro le dimissioni in bianco ha complicato la vita di chi vuole lasciare il proprio impiego. Dal 12 marzo, infatti, non basta più la vecchia lettera di dimissioni spedita per raccomandata. Occorre andare sul sito cliclavoro.gov.it e compilare un modulo online. Per farlo però serve un pin rilasciato dall'Inps.

E come si ottiene questo pin? Si fa richiesta sul sito dell'Inps, che ne manda metà per email e l'altra metà per posta ordinaria all'indirizzo di casa. Ragioni di sicurezza. Attesi i tempi burocratici sommati a quelli postali – una decina di giorni – si raccolgono le due metà. Fiduciosi si torna sul sito del ministero del Lavoro. Si può accedere alla procedura di licenziamento? No, occorre un altro pin.

Allora si torna al sito Inps. Si accede e il nostro nuovo pin viene immediatamente sostituito da un secondo pin, visualizzato solo a video. Un avviso segnala che occorre scriverlo subito su un pezzo di carta, perché non arriverà nulla per email o in altra forma. Scriviamo. Si può procedere alle dimissioni? No, il pin che serve è il pin dispositivo. E come si ottiene? Occorre fare una richiesta di conversione del nostro nuovo pin in un pin dispositivo.

Sul sito dell'Inps è disponibile un modulo, già compilato con i nostri dati. Questo modulo va stampato, firmato e scansionato, insieme alla carta di identità. Fatta questa operazione, si può tornare al sito e cliccare sulla procedura di richiesta. Alleghiamo il primo file e clicchiamo clicca su "conferma", pronti ad allegare il secondo. Invece la richiesta parte senza la possibilità di allegare il secondo file. Siamo bloccati. La richiesta non si può modificare né eliminare. Dal call center dell'Inps spiegano che l'unica soluzione è inviare nuovamente la richiesta e che i due documenti devono essere contenuti in un unico file. Allora li uniamo in un file zip. No, ancora non va. Il file non può pesare più di un megabite. Si cerca allora un sito online per ridurre il peso di un file pdf e poi si procede. Finalmente è possibile inviare correttamente la richiesta.

Dopo qualche ora arriva la risposta. La richiesta è accettata. Il nostro pin ora è valido come pin dispositivo. Torniamo allora sul sito del ministero del lavoro e, qui sì, in cinque minuti, è possibile portare a termine la procedura di licenziamento. Ci siamo licenziati.
 

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