In Corte d'appello 12 anni per lei e 14 per lui
Si è fatta attendere a lungo la decisione dei giudici sul processo in corte d'appello ai danni di Alexander Boettcher e Martina Levato, già condannati a 14 anni in primo grado. Dodici anni per lei e 14 per lui. Il collegio presieduto da Fabio Tucci ha anche confermato una provvisionale di un milione di euro per Pietro Barbini, ex amante della Levato, e di 100mila euro per i genitori, come anticipo sul risarcimento da quantificare in sede civile. Questa la decisione presa alle 19.22, dopo quasi 5 ore di camera di consiglio.
Non accolta la richiesta dei legali di Boetcher che chiedeva di risentire in aula la testimonianza della Levato. "I giudici hanno rimodulato la pena e differenziato le posizioni", ha commentato Alessandra Guarini, difensore della ragazza, ammettendo che "Martina è contenta, quello che ha fatto ha convinto la mente e il cuore dei giudici".
Sono delusi invece i legali di Boetcher, il professor Giovanni Flora e Lamberto Rongo. "Noi ci aspettavamo quanto meno una drastica riduzione di pena. Noi riteniamo che non ci siano elementi per determinare con certezza la colpevolezza del nostro assistito e tra 90 giorni, dopo aver letto le motivazioni della sentenza, faremo certamente ricorso in Cassazione". "Alexander aveva l'espressione di una persona delusa ma non ha commentato la sentenza", hanno aggiunto gli avvocati. Paolo Tosoni, avvocato della famiglia di Pietro Barbini, ha dichiarato che "la sentenza è positiva, la riduzione è dovuta a un iter processuale diverso. Martina ha ammesso i fatti e dato un contributo di verità. L'importante è che non è stato incrinato in nulla l'impianto accusatorio ed è stato giustamente considerato l'aggravante per i danni permanenti all'occhio destro".
L'udienza è iniziata in tarda mattinata, intorno alle 11.40 di fronte alla terza sezione penale della Corte d'Appello di Milano con i due imputati presenti, senza però rivolgersi mai la parola. Oggi è stata esaminata la perizia dell'oculista, il professor Paolo Nucci dell'Università Statale di Milano, che lo scorso 12 aprile ha visitato Pietro Barbini, per valutare i danni alla vista riportati in seguito all'aggressione subita. Lo studio ha confermato che alla vittima sono rimasti solo 2 decimi all'occhio destro e che nel migliore dei casi, dopo una serie di complicati interventi, si possa tornare al massimo a 6 decimi. Prima dell'udienza l'avvocato Guarini aveva detto che la sua cliente aveva "la speranza che la Corte tenesse conto del suo percorso, dell'impegno che ci ha messo e della sua condotta anche processuale", circostanze che il collegio ha considerato positivamente.
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