A Cuba lo scalo per lo storico incontro con il patriarca di Mosca Cirillo I

L'aereo Alitalia con a bordo Papa Francesco è appena decollato per il Messico, con circa tre quarti d'ora di ritardo dovuto a un problema di venti. Da programma sarebbe dovuto partire da programma alle 7.45.  Francesco si prepara a un abbraccio storico, quello con il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Cirillo I. Lo incontra oggi, in scalo per il viaggio che si concluderà il 18, in paese neutro, a Cuba, accolto da Raul Castro. Un incontro atteso da decenni, che segna il disgelo definitivo dopo lo scisma tra le Chiese di Occidente e Oriente del 1054. Dopo questo 'fuori programma', annunciato da Padre Lombardi venerdì scorso, Bergoglio viaggerà in Messico, e lo farà con la sua firma: non tra le grandi diocesi, ma tra i luoghi più martoriati del Paese, spostando, ancora una volta, il baricentro della Chiesa in periferia. Incontrerà detenuti, famiglie delle vittime del narcotraffico, ammalati, nativi, ma anche giovani e lavoratori e saluterà i migranti oltre la frontiera delle due Americhe, quella che separa il Messico dagli Stati Uniti.

MATTARELLA AL PAPA. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a  sua Santità Francesco il seguente messaggio: "Santità, desidero farle pervenire il mio più sincero ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui Ella si accinge a partire per il Viaggio Apostolico negli Stati Uniti Messicani.     Dopo la sua visita nello scorso luglio in Ecuador, Bolivia e Paraguay e quella a Cuba in settembre, l'Italia e la comunità internazionale guardano con autentico interesse alla sua nuova missione nel continente americano. Il Messico, paese emblematico della poliedrica realtà latino-americana, nel quale contrasti profondi si accompagnano a enormi potenzialità, attende con fiducia, a partire dai poveri, dagli emarginati e da quanti vivono ogni giorno in condizioni di precarietà e difficoltà, il suo messaggio di pace, solidarietà e di speranza. L'Italia e la comunità internazionale seguiranno poi con speciale attenzione il suo storico incontro a Cuba con il Patriarca Kirill, che costituirà un momento di fondamentale importanza per i cristiani e per tutti coloro che credono fermamente nella cultura del dialogo.
Mi è gradita l'occasione, Santità, per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione". Lo si legge in un comunicato dell Presidenza della Repp

 

LE TAPPE PRINCIPALI – Le tappe più importanti del viaggio sono: il 15 febbraio, quando Bergoglio sarà in Chiapas e in particolare San Cristóbal de Las Casas, al sud del Paese. Qui celebrerà messa nel centro sportivo municipale, che avrà canti e letture nelle tre lingue indigene locali, e alle 13 pranzerà con alcuni rappresentanti dei nativi e con il seguito papale. Il 17, invece, il pontefice andrà a Ciudad Juarez. Verrà celebrata messa nell'area fieristica su di un palco che si trova ad appena 80 metri dalla frontiera con gli Stati Uniti, segnata da una rete metallica, luogo di tentato transito di migliaia di migranti verso gli Usa. E mentre la maggior parte dei fedeli (si stima almeno 200 mila persone) assisterà alla messa nell'area della fiera, quindi in territorio messicano, ce ne saranno altri 50 mila circa che la seguiranno dall'altra parte della rete, dal versante Usa, nel territorio di El Paso. Nell'avvicinarsi al luogo della messa, giungendovi in papamobile aperta, il Pontefice passerà accanto al confine, salutando le persone al di là della rete. Sarà quindi una messa, nelle intenzioni di Bergoglio, celebrata praticamente sulla frontiera, visibile da entrambe le parti. Anche ai fedeli oltre il confine verrà distribuita la comunione.

 Francesco volerà all'andata con un aereo Alitalia che lo porterà prima da Roma all'Avana e poi dalla capitale cubana a Città del Messico, mentre al ritorno in Italia volerà con un aereo della linea AeroMexico. Saranno cinque le papamobili che userà il Pontefice nei suoi viaggi nelle diverse città, con diversi spostamenti anche in elicottero. "Nessuna preoccupazione per la sicurezza – ha assicurato padre Federico Lombardi, portavoce vaticano – tutti in Messico vogliono bene al Papa e nessuno intende minacciarlo. I problemi di violenza che purtroppo sono presenti nel Paese riguardano questioni interne messicane, che nulla hanno a che vedere con la visita apostolica di Papa Francesco".

TUTTO ESAURITO NEGLI ALBERGHI – Si prospettano folle oceaniche, soprattutto per la messa nella Basilica di Nostra signora di Guadalupe, a Città del Messico. La visita di Bergoglio insomma, si capisce già, reggerà la 'concorrenza' di Giovanni Paolo II, che ha visitato la seconda nazione al mondo per numero di cattolici cinque volte da Pontefice e resta amatissimo dal popolo.

 A Morelia, capitale del Michoacan, dove il Papa celebrerà una messa e incontrerà i giovani e a San Cristobal de las Casas, in Chiapas, dove il celebrerà una messa con gli indigeni, gli hotel sono prenotati quasi al 100%. A Città del Messico sono al 65%.  Secondo il periodico 'El financiero', che si basa sulle previsioni delle camere di commercio, il viaggio del Sommo Pontefice porterà un profitto simile a quello del Natale, circa 2.500 milioni di pesos (circa 133 milioni di dollari).
 

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