Milano, 29 dic. (LaPresse) – Polveri sottili ancora alte nonostante blocchi della circolazione e targhe alterne. Secondo i dati forniti dall’Arpa Lazio infatti in 11 centraline a Roma è stato superato il limite delle Pm10. A fronte di un limite di legge di 50 ug/m3, si sono registrati valori di 67 a Preneste, 58 a Francia, 56 Magna Grecia, addirittura 92 a Cinecitta’, 53 persino a Villa Ada, 66 a Cavaliere, 51 Fermi, 59 Bufalotta, 57 Cipro, 76 Tiburtina, 58 Arenula.

La qualità dell’aria non migliora neanche a Milano: nonostante il blocco delle auto, secondo i dati forniti dall’Arpa, anche ieri le concentrazioni di PM10 a Milano – che si sono attestate tra 60 e 67 µg/m3 – sono risultate superiori alla soglia di 50 µg/m3, portando a 34 i giorni di superamento consecutivi. Il picco massimo si è registrato nella stazione di Meda (agglomerato di Milano) con una concentrazione pari a 124 µg/m3.

La situazione di superamento permane negli agglomerati di Milano, Bergamo e Brescia, con valori che nei capoluoghi hanno raggiunto rispettivamente 67 µg/m3 a Monza, 85 µg/m3 a Como, 97 µg/m3 a Bergamo, 67 µg/m3 a Brescia.

Mentre continuano gli stop per contenere l’emergenza, dagli amministratori lombardi arrivano anche le prime proposte concrete per tentare di ridurre le emissioni. Si tratta di un vero e proprio decalogo anti smog, consegnato da Anci Lombardia al governatore Roberto Maroni nel corso del del tavolo di coordinamento convocato per mettere a punto gli interventi e le iniziative contro lo smog nell’area della pianura padana. Un decalogo che, spiega Maroni, verrà presentato al governo domani mattina: “Abbiamo definito insieme agli enti locali una serie di richieste che faremo mercoledì al governo, che vanno in particolare nella direzione di avere risorse per incentivare la rottamazione delle auto inquinanti (Euro 0, 1, 2 e 3) oltre a risorse importanti per il potenziamento delle infrastrutture del trasporto pubblico locale su rotaia”.

La riunione sull’emergenza smog con i presidenti di Regione e i sindaci dei grandi centri urbani è stata convocata dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per domani alle 11.30. Parteciperanno anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il direttore generale dell’Ispra Stefano La Porta, le strutture tecniche del ministero.

I PUNTI DEL DECALOGO ANTI-SMOG.

1. Promuovere un coordinamento delle regioni della Pianura padana allo scopo di concertare azioni di lungo periodo ed azioni di emergenza.

2. definire provvedimenti per affrontare le emergenze che scattino in modo automatico, quali ad esempio le limitazioni del traffico in tutta la regione dopo un periodo definito di sforamento dei limiti e l’obbligo di abbassare le temperature massime di riscaldamento negli edifici, siano essi pubblici o privati.

3. Ripristinare integralmente le risorse destinate al trasporto pubblico locale e fissare con certezza risorse nazionali e regionali disponibili nei prossimi 5 anni in spesa corrente e nuovi fondi per sostituzione bus e tram, in modo da poter programmare correttamente servizi, sistemi tariffari, dare certezza ad aziende ed utenti.

4. Utilizzare parte delle risorse della privatizzazione delle ferrovie per un forte rinnovo del parco treni locali.

5. Fissare una data di scadenza entro la quale non potranno circolare più e vanno rottamati gli euro 0,1,2 e 3 diesel, fissarla successivamente anche per gli euro 4 diesel. Prevedere incentivi e agevolazioni per chi cambia tali auto e prevedere al tempo stesso sgravi sul bollo per mezzi meno inquinanti.

6. Fissare una data entro la quale si dovrà per legge sostituire le caldaie più inquinanti pena il divieto di accensione, valorizzando gli ecoincentivi governativi che negli anni hanno comunque consentito di migliorare la situazione e favorire gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati.

7. Finanziarie prioritariamente e realizzare nei prossimi 5 anni le infrastrutture del trasporto pubblico locale previste nei piani regionali e locali 3/3.

8. Spostare progressivamente gli incentivi dall’autotrasporto merci al trasporto merci su ferrovia.

9. Accompagnare l’obiettivo 65% di raccolta differenziata con sanzioni per chi sceglie di non raggiungere tale soglia e la sostituzione dell’illuminazione pubblica in led entro i prossimi 5anni.

10. Realizzare entro 30 mesi una rete di ricarica elettrica efficiente a livello regionale che spinga in via prioritaria alla riconversione elettrica dei mezzi in sharing e della logistica merci. Prevedere incentivi per chi va a lavoro in bici sul modello francese.

IL BILANCIO DELLA PRIMA GIORNATA DI BLOCCO. La prima delle tre giornate di stop alla circolazione disposto dalla giunta comunale del capoluogo lombardo si è chiusa con 300 multe su 1.500 controlli. Un numero di infrazioni tutto sommato contenuto, conferma il vice comandante della Polizia Locale, Antonio Barbato, sottolineando il buon funzionamento del dispositivo di controllo, che verrà replicato in modo analogo domani e mercoledì. “Abbiamo avuto 45 postazioni fisse nei punti di accesso a Milano, sia al mattino che al pomeriggio, e un totale di 200 pattuglie attive. Abbiamo anche svolto controlli dai monitor della centrale operativa, che hanno confermato un traffico prossimo allo zero, considerate le deroghe”, riassume Barbato, che parla di “un provvedimento sentito, che i milanesi rispettano abitualmente anche nelle domeniche senza traffico”.

Fatta eccezione per i 300 trasgressori, che si sono visti comminare multe a partire dai 164 euro per chi pagava immediatamente, la giornata è trascorsa senza particolari sussulti. Nel pomeriggio, in piazza Duomo si osservavano file di turisti in attesa di visitare la cattedrale, mentre i passanti sfilavano di fronte alle bancarelle del mercatino natalizio. “Per me, a livello lavorativo, non ha influito. Dopo Natale la gente aspetta i saldi. Per noi che facciamo i saldi veri, cambia poco”, commentava la titolare di un negozio di abbigliamento in piazza Diaz pochi minuti prima della chiusura del blocco.

Dal punto di vista del volume d’affari, l’ordinanza non pare aver toccato neanche per i tassisti. “Noi lavoriamo molto fino al 25. Poi, finiti gli acquisti e con le aziende chiuse per ferie, questi sono giorni in cui si fa poco”, confermava sempre nel pomeriggio Eleonora, al volante di Luna 27, sottolineando il buon funzionamento dei mezzi pubblici. A questo punto, non resterà che valutare l’impatto del provvedimento sulla qualità dell’aria che i milanesi respirano. Per il momento, l’ultima rilevazione diffusa dall’Arpa è quella di ieri, che certifica il 33esimo giorno consecutivo di superamento delle soglie di Pm10 nel capoluogo, ma anche la situazione critica negli altri centri lombardi, da Monza a Como, passando per Bergamo e Brescia. A far sperare in un miglioramento, oltre alle misure adottate da alcuni comuni, anche il meteo.

L’alta pressione, stando alle previsioni presentate questa mattina da Andrea Giuliacci del Centro Epson Meteo, dovrebbe allentare la propria morsa a partire dal pomeriggio del 30 dicembre, permettendo agli inquinanti di diluirsi. Resta alta, intanto, la temperatura del dibattito politico che circonda la questione smog in Lombardia e nella città di Milano in particolare.

LE POLEMICHE POLITICHE. Giuliano Pisapia ha risposto ieri in un’intervista a La Repubblica alle critiche mosse dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che aveva definito “inutile” il blocco di questi giorni. Alla difesa del provvedimento portata avanti dal primo cittadino, che ha parlato di “impegno serio e costante del Comune” rispetto all’emergenza inquinamento, ha fatto seguito una nuova stoccata del deputato leghista Paolo Grimoldi, che ha paragonato i tre giorni di blocco al “voler spegnere un incendio con un secchiello d’acqua”. Corrado Passera, presidente di Italia Unica e candidato alle prossime amministrative, ha scelto Twitter per rimarcare la propria posizione: “Contro l’inquinamento il blocco del traffico non serve. Occorrono interventi strutturali”. Mentre sullo stesso social network il coordinatore dell’opposizione di centrosinistra al Pirellone, Umberto Ambrosoli, si domandava: “E la Regione, dov’è?”. L’opinione sul blocco di Giuseppe Sala, candidato alle primarie del centrosinistra per il Comune, è giunta quindi attraverso i microfoni di Sky Tg24 Hd: “Penso sia un provvedimento utile. Dopo di che non possiamo fermarci a questo, perché il problema è talmente grande che bisogna avere il coraggio di guardare al lungo termine”. Sulla necessità di “interventi strutturali” si è espresso anche il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che a margine di un evento in Stazione Centrale ha citato i propri tecnici, secondo i quali il divieto di circolazione non è utile perché “alla fine del blocco c’è un picco di inquinanti maggiore rispetto al giorno prima del blocco”. L’affondo più deciso è comunque giunto da Beppe Grillo, che attraverso il proprio blog ha definito il sindaco Pisapia e la sua giunta “responsabili di un autentico disastro ambientale”.

Polemiche che paiono destinate a proseguire quantomeno fino alla fine dell’anno, quando scatterà l’azzeramento del conteggio dei giorni consecutivi di superamento della soglia di Pm10. Proprio su questo tema si è espressa nel pomeriggio l’Arpat, l’agenzia per l’agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, che ha avanzato la propria proposta: passare a un conteggio basato sugli ultimi 12 mesi e non sull’anno solare, in modo da considerare in modo unitario il periodo di maggiore inquinamento, quello che va da settembre ad aprile. Considerato che proprio in base ai giorni consecutivi di superamento vengono i comuni adottano le misure a salvaguardia della salute dei cittadini, si tratterebbe di non spegnere l’allarme nel pieno dell’emergenza.

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