Brescia, 22 dic. (LaPresse) – “Gli investigatori stanno facendo un ottimo lavoro. Il mio assistito, indagato, ha dato tutte le risposte che intedendeva dare: insieme abbiamo ricostruito il giorno in cui è scomparso Mario“. E’ quanto dichiarato dall’avvocato Alberto Scappaticci, legale dell’operaio della Bozzoli Srl, Oscar Maggi, uscito in questo momento dalla caserma di Brescia dopo 5 ore. Maggi, che si è presentato dai carabinieri alle 9.30, è stato interrogato per la prima volta in qualità di indagato per omicidio e distruzione di cadavere del suo datore di lavoro, Mario Bozzoli, l’imprenditore di Marcheno scomparso nel nulla l’8 ottobre scorso.”L’ambiente dell’interrogatorio è stato estremamente sereno, c’è gente che sta lavorando assiduamente per trovare il colpevole e i colpevoli. E’ necessario del tempo”, spiega Scappaticci.

“Durante l’interrogatorio di Maggi ci sono state delle puntualizzazioni, anche perché orari e quant’altro non è facile ricordarseli, perchè le persone non è che vanno in giro con l’orologio guadando cosa succede intorno – continua il legale -. Non è stato affrontato affrontato il discorso della fumata anomala fuoriuscita dalla fonderia”. “L’operaio – aggiunge l’avvocato – ha fatto una panoramica della vita di fabbrica, anche dei rapporti interpersonali. Maggi ha avuto un rapporto normale con il Bozzoli e con i nipoti. Non si è parlato dei dissidi con Mario Bozzoli”.

Non risponde il legale Scappaticci, invece, in merito a una disponibilità di denaro che Maggi avrebbe avuto dopo la scomparsa di Mario Bozzoli, né sulle domande che avrebbe rivolto a un dentista sulla temperatura necessaria per fondere il titanio, stesso materiale di cui il datore di lavoro aveva un paio di impianti. Gli interrogatori degli altri due indagati a piede libero per omicidio e distruzione di cadavere, i fratelli Alex e Giacomo Bozzoli, molto probabilmente si svolgeranno in procura alla presenza del pubblico ministero Alberto Rossi, titolare dell’inchiesta, e non sarebbero ancora stati fissati.

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