Milano, 18 dic. (LaPresse) – “Andrea Magnani mente, ma solo perché sapeva che la confessione gli avrebbe portato fortuna”. Lo ha detto l’avvocato Alessandra Guarini, difensore di Martina Levato, in un passaggio della sua arringa. Nel corso del processo, celebrato con rito a carico della ex studentessa bocconiana e del presunto complice, l’avvocato Guarini ha ribadito l’inattendibilità di Magnani, che avrebbe raccontato una versione fantasiosa delle aggressioni con l’acido, per ridimensionare le proprie responsabilità e sperare nell’indulgenza nei suoi confronti da parte del Tribunale. Per il legale di Martina, infatti, il bancario 32enne avrebbe responsabilità maggiori nella vicenda, rispetto a quelle che sono emerse nel processo.
Non solo. Non esiterebbe alcuna “coppia dell’acido”, dato che tutte le aggressioni sarebbero state pianificate e messe in atto solo da Martina, con l’aiuto di Magnani. Boettcher, come più volte aveva detto la ragazza, non avrebbe mai partecipato ai blitz punitivi. Unica eccezione, la sua presenza il 28 dicembre dello scorso anno in via Giulio Carcano, quando è stato aggredito Pietro Barbini, dove sarebbe stato convocato da Martina ma non avrebbe avuto parte attiva nel lancio di liquido corrosivo. Il legale della ex studentessa della Bocconi, inoltre, ha sottolineato come non siano stati fatti accertamenti approfonditi su una segnalazione arrivata alla polizia da parte del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Carlo.
Un infermiere, nei giorni successivi all’agguato a Stefano Savi, sfigurato con l’acido il 1 novembre in via Quarto Cagnino, aveva segnalato che un uomo di 47 anni si era presentato in ospedale con delle bruciature alle braccia, ma si era allontanato senza farsi curare. Una circostanza che era parsa sospetta e che gli agenti della Squadra Mobile, che indagavano su quell’aggressione, avevano approfondito. Dagli accertamenti era emerso che l’uomo, che di professione fa il cuoco, era del tutto estraneo alla vicenda. Al momento del blitz, inoltre, il 47enne aveva dichiarato di essere stato ospite dal fratello. Si tornerà in aula il prossimo 21 dicembre con la difesa di Martina Levato. Con ogni probabilità, invece, per la sentenza si dovrà attendere fino a gennaio.
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