Pistoia, 17 dic.(LaPresse) – Il feretro di Licio Gelli, morto martedì sera a 96 anni, è stato portato nel cimitero della Misericordia a Pistoia città natale dell’ex venerabile della P2. Parenti stretti di Gelli, fra cui la moglie, hanno accompagnato la salma nel cimitero dove si trova la tomba di famiglia. Pistoia è la città natale del gran maestro della P2. All’uscita del cimitero il nipote di Licio Gelli Alessio, visibilmente commosso, a LaPresse si e’ limitato a dire del nonno: “Un grande uomo”.
Durante il funerale un’amica di famiglia ha letto una poesia scritta da lui stesso. Una sorta di testamento morale in cui dice: “Quali frutti può dare il seme che ho lasciato alle spalle? Ho lasciato alle spalle odio e amore e auspico che i semi che ho gettato siano frutti col ricordo di me”. La nipote dell’ex venerabile della P2 ha letto un passo della lettera di San Paolo che recita: “Chi è morto è ormai libero dal peccato”.
Alcuni curiosi e molti giornalisti e cameramen hanno affollato l’area davanti alla chiesa della Misericordia di Pistoia dove il feretro è stato trasportato nella mattinata da Arezzo. Davanti alla chiesa un cartello informa che all’interno sono vietate le riprese video e le foto. Presenti sul posto polizia e carabinieri, ma il traffico di via Can Bianco non è stato bloccato. E’ arrivato anche uno dei medici che hanno curato Gelli negli ultimi tempi: è stato lucido fino a 15 giorni fa, ha detto.
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