Caserta, 14 dic. (LaPresse) – I carabinieri delle stazioni di Calvi Risorta e Pietramelara, entrambe in provincia di Caserta, a conclusione di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di arresto e divieto di dimora in Campania nei confronti di tre persone, parenti tra loro, accusati di usura ed estorsione continuata ed aggravata. Si tratta di un 39enne e un 43enne, finiti in manette, e un 63enne cui è stato applicato il divieto di dimora. Le indagini sono scattate nell’estate 20134 quando uno degli imprenditori vessati si è nascosto all’estero per sottrarsi agli usurai.
Ma gli indagati avevano iniziato a rivolgere le proprie attenzioni alla famiglia dell’imprenditore: a quel punto quest’ultimo, che si trovava all’estero, a mettersi in contatto con i carabinieri, per richiedere il loro urgente intervento a protezione dei propri familiari, residenti in provincia di Caserta.
Le indicazioni fornite hanno consentito di individuare nei tre, effettivamente residenti in Pietramelara, i possibili autori delle condotte criminose denunciate dal primo imprenditore e di dare l’avvio ad una mirata attività investigativa, articolatasi prevalentemente nella effettuazione di intercettazioni telefoniche ed ambientali, per effetto delle quali veniva disvelato un giro di denaro prestato con interessi usurari, che mai sarebbe venuto fuori, a causa delle forti sacche di omertà registrate tra le vittime.
Queste ultime, infatti, lungi dal denunciare spontaneamente le pratiche estorsive ed usurarie subite per anni, in occasione delle informazioni rese agli inquirenti, si sono visibilmente mostrate preoccupate per le possibili ritorsioni da parte degli indagati.
E’ stato, in tal modo, raccolto, un grave quadro indiziario a carico dei Sauchella, in relazione ai reati di usura ed estorsione, praticata a danno di cinque imprenditori essendosi accertata la gestione da parte degli stessi, negli anni 2012-2014, di un vasto giro di prestiti di denaro (pari a circa 100 mila euro) in favore di numerosi soggetti, molti dei quali imprenditori commerciali, con applicazione di tassi di interesse usurari oscillanti tra il 30% ed il 50% su base mensile; venivano inoltre registrati frequenti episodi di intimidazione nei confronti delle vittime, sovente, apertamente minacciate di morte, in caso di inadempimento degli impegni assunti alle scadenze previste. Sono stati altresì registrati frequenti tentativi, da parte degli stessi indagati, resisi conto ad un certo punto di essere oggetto di attenzione investigativa, di indurre le vittime a rendere 1 versioni di comodo agli inquirenti; realizzando un sistema di inquinamento probatorio che pure è stato posto a sostegno della misura cautelare oggi eseguita.
E’ stato quindi eseguito un provvedimento di sequestro di beni immobili, beni mobili e disponibilità finanziarie agli indagati ai componenti dei rispettivi nuclei familiari, uria accumulazione patrimoniale del tutto sproporzionata rispetto sia ai redditi dichiarati nel corso degli anni sia ai proventi delle attività lavorative. Il sequestro ha riguardato beni immobili, tra cui una villa di oltre 13 vani, per un valore complessivo superiore ai 500mila euro, autovetture di lusso e conti correnti nella disponibilità degli indagati e dei loro parenti, i cui saldi attivi risultano in fase di accertamento.
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