Milano, 4 dic. (LaPresse) – A ‘La vita in diretta’ si torna a parlare del caso Loris Stival. Gli investigatori sarebbero tornati nella casa di Veronica Panarello, in Sicilia, assieme alla giovane madre, cercando di ricostruire i fatti. La donna è stata sottoposta a una perizia psichiatrica: in tal caso il processo si svolgerà con rito abbreviato, e Panarello eviterebbe l’ergastolo.
In una ricostruzione del programma su Rai1 l’investigatore, in cucina assieme alla donna, avrebbe chiesto alla donna: “Sei sicura che non riesci ad ammettere che ci sia altro, per caso sei bloccata?”. E la donna avrebbe replicato: “No”, raccontando i dettagli delle fascette elettriche che, racconta, aveva trovato sui polsi del figlio, tolti con una forbice. Successivamente, continua a raccontare, avrebbe trovato il piccolo Loris mentre soffocava con una fascetta al collo. Dopo essersi accorta che il figlio era privo di vita, continua il servizio del programma, avrebbe deciso di gettare il corpicino in un canalone.
Parlano, alle telecamere de La vita in diretta, anche la sorella di Veronica e sua zia, sorella del padre: dalla prima arriva la condanna, dalla seconda l’assoluzione. “Si deve fare curare”, dice Antonella Panarello, nei confronti della sorella. “Sono stati bravi sia lei che il suo avvocato, per farsi qualche anno in meno. Veronica deve raccontare la verità su quel giorno. Una persona la si capisce dagli occhi: all’indomani dalla morte di Loris, io non l’ho vista sconvolta per il decesso del figlio. Non lo si getta in un canalone. Arrivati a questo punto – dice la sorella di Veronica Panarello – i giochi sono fatti. E anche mia mamma, nostra mamma, non ne vuole sapere più niente di lei”. Parere diverso per la sorella del padre di Veronica, sua zia: “Neanche i cani si abbandonano, e Veronica avrà sempre il mio appoggio e quello di suo padre”.
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