Roma, 3 dic. (LaPresse) – Alle cinque di questa mattina è stata lanciata nello spazio la sonda Lisa Pathfinder, realizzata dall’Esa (Agenzia spaziale europea) con il contributo dell’Agenzia spaziale italiana, l’Istituto nazionale di fisica nucleare e l’Università di Trento. Il satellite è partito a bordo di un razzo Vega dalla base di Kourou, nella Guyana francese, e una volta raggiunta la sua orbita avrà il compito di aprire la strada alla costruzione di un osservatorio spaziale delle onde gravitazionali, che dovrebbe essere pienamente compiuto entro il 2034 con il lancio della missione e-Lisa.
Il razzo Vega è decollato alle 5.04 (mezzanotte a Kourou), dando il via alla missione Lisa Pathfinder. La sonda si è separata dall’ultimo modulo del razzo alle 6.49 e due minuti più tardi la base di controllo dell’Esoc (Centro europeo per le operazioni spaziali) di Darmstadt, in Germania, ha stabilito il contatto. L’orbita su cui transiterà è leggermente ellittica e ha il suo punto più vicino alla Terra a distanza di 200 chilometri e quello più lontano a 1540 chilometri. Nell’arco delle prossime dieci settimane, la sonda utilizzerà i propulsori per raggiungere la posizione finale verso il 14 febbraio a una distanza dalla Terra di circa 1,5 milioni di chilometri in orbita intorno al primo punto di Lagrange, all’equilibrio gravitazionale tra Sole e Terra.
“Siamo tutti molto emozionati”, commenta il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, immediatamente dopo la riuscita del lancio della missione, che aggiunge: “È il momento in cui viene a galla l’Italia, la sua filiera complessiva: lanciatore, payload, scienza, tecnologia, capacità gestionale. In un contesto dell’Agenzia spaziale europea ma con un ruolo italiano estremamente straordinario, a dimostrazione che il nostro Paese in questo settore ha una tradizione riconosciuta, che continua a confermarsi lancio dopo lancio, missione dopo missione, con l’obiettivo di confermare il nostro Paese tra i grandi anche nel settore spaziale”.
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