Milano, 3 dic. (LaPresse) – A ‘La vita in diretta’ si parla del caso di Raffaella Presta. Francesco Rosi, il marito della donna, era convinto che la moglie avesse una relazione extraconiugale, così il 25 novembre l’ha uccisa con un colpo di fucile: il proiettile le ha trapassato cuore e polmoni. La donna lascia un bimbo di sei anni.
I primi di novembre, una settimana prima di essere ammazzata, la donna si è scattata un selfie con il volto tumefatto dopo essere stata picchiata l’ennesima volta dal marito, e l’ha mandata al fratello: l’ultimo disperato grido di aiuto che, però, non è servito a salvarle la vita. Cinzia Tani, ospite in studio, ha detto: “Raffaella non ha avuto il coraggio di denunciare, sperava che la situazione migliorasse – ha dichiarato la scrittrice – per lei era difficile lasciarlo, anche perché avevano un figlio. Le donne devono denunciare, ma essere tutelate anche dopo la denuncia”.
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