Roma, 3 dic. (LaPresse) – Approfittando delle lunghe code per accedere ai Musei Vaticani avevano escogitato un complesso meccanismo per soddisfare sia i turisti in fila che le loro tasche. Grazie, infatti, a un esercito di improvvisate guide turistiche, i titolari di un’agenzia romana proponevano di acquistare, a prezzi maggiorati, fino a 50 euro l’uno, i biglietti ‘salta coda’ normalmente offerti al pubblico, anche su internet, a 21.50 euro, dall’agenzia pontificia che gestisce il museo. Oltre 90mila e biglietti venduti dall’agenzia senza dichiarare incassi di cinque milioni di euro. I responsabili dell’azienda sono stati denunciati.

Ottanta persone, molte delle quali straniere, lavoravano per l’agenzia, nella maggior parte dei casi con contratti a partita Iva. In 22 casi le persone impiegate non avevano alcun contratto di lavoro. Dall’analisi dei conti correnti della società e’ emersa, scrivono gli inquirenti “una consistente discrasia tra gli effettivi incassi e le scarne dichiarazioni fiscali”.

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