Bangui (Repubblica Centrafricana), 30 nov. (LaPresse) – “La vostra visita è un simbolo che comprendiamo perfettamente. Ma vorrei subito rassicurarvi. Il rapporto tra noi e i fratelli cristiani è così profondo, che nessuna manovra tendente a minarne le basi può avere successo. I facinorosi potrebbero ritardare il completamento del progetto comune o compromettere per qualche tempo le attività, ma mai potranno distruggere i legami di fratellanza che uniscono così saldamente le nostre comunità”. Lo ha detto l’Imam della Moschea centrale di Bangui incontrando Papa Francesco.

“Non ignoreremo e non dimenticheremo mai che decine di giovani soldati provenienti da altri Paesi hanno perso la vita per portare la pace al nostro popolo. A tutti diciamo grazie di cuore. Questa è la solidarietà che avevano auspicato il segretario generale Nazioni Unite e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC). Da allora, queste organizzazioni non ci hanno deluso. A entrambi un ringraziamento speciale” ha detto l’Imam. “La solidarietà mondiale verso il popolo dell’Africa centrale – ha aggiunto rivolgendosi al Papa – si esprime attraverso la vostra visita nel nostro Paese e la vostra presenza nella Moschea centrale di Bangui. Vogliamo ringraziarvi. Attraverso le sue azioni di solidarietà il mondo esterno ci dimostra che ci sta guardando e che è preoccupato per la nostra situazione”.

“Il popolo centrafricano non è condannato al conflitto e alla violenza. La situazione attuale del nostro paese non durerà per sempre. È semplicemente un momento della nostra storia. Un momento doloroso, certamente, un momento sfortunato, ma soltanto un momento. E presto, molto presto, ritroveremo la pace e la sicurezza di un tempo” ha concluso l’Imam di Bangui incontrando Papa Francesco.

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