Dalla nostra inviata Chiara Troiano

Bangui (Repubblica Centrafricana), 29 nov. (LaPresse) – Penultima giornata africana densissima per Papa Francesco. Dall’arrivo a Bangui, in Repubblica Centrafricana, il pontefice non si è mai fermato. Fra bagni di folla, incontri istituzionali, discorsi ai giovani e apertura del Giubileo, volge verso il termine il viaggio di Bergoglio. Ad accogliere Papa Francesco a Bangui, questa mattina, imponenti misure di sicurezza.

Gli occupanti dell’aereo papale sono stati fatti uscire velocemente dall’aeroporto M’Poko e fatti salire sui minibus. Ad accompagnarli molti agenti della gendarmeria, militari e caschi blu dell’Onu che si trovano sul posto in vista delle elezioni che si terranno nel Paese il 27 dicembre prossimo per mettere fine al Governo di transizione.

L’INCONTRO CON LA PRESIDENTE DELLO STATO DI TRANSIZIONE. Appena arrivato, Bergoglio ha incontrato Catherine Samba-Panza a cui ha rivolto l’auspicio “che le diverse consultazioni nazionali che si terranno tra poche settimane possano consentire al paese di intraprendere serenamente una nuova fase della sua storia”. Il pontefice ha poi invitato i centraficani a farsi guidare da tre valori: unità, dignità e lavoro.

LA VISITA NEL CAMPO PROFUGHI. Dopo aver percorso cinque chilometri sulla papamobile scoperta sfidando i timori per la sicurezza e altri 4 chilometri di percorso sull’automobile chiusa, il Santo Padre è arrivato al campo profughi di Saint Sauveur. Circondato dai bimbi del campo che ha salutato e abbracciato, Bergoglio ha detto a tutti coloro che vivono nel campo: “Dobbiamo lavorare e pregare e fare di tutto per la pace. Ma la pace senza amore, senza amicizia, senza perdono, non è possibile. Ognuno di noi deve fare qualcosa. Auguro a voi e a tutti i centrafricani la pace, una grande pace tra voi. Che possiate vivere in pace qualsiasi sia l’etnia, la cultura, la religione, lo stato sociale perchè tutti siamo fratelli”.

LO STORICO INIZIO DEL GIUBILEO IN AFRICA. Per la prima volta nella storia, a fine giornata, Papa Francesco ha aperto la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia nella catterale di Bangui, e non come di consueto a San Pietro. “Bangui diviene la capitale spirituale del mondo. Iniziamo qui l’Anno Santo della Misericordia, che viene in aticipo in questa terra, dove c’e’ odio, imcomprensione, mancanza di pace”. Durante l’omelia il Papa ha invitato a deporre le armi, in questo Paese segnato dai conflitti e dalla guerra civile, e ad armarsi solo “della giustizia, dell’amore e della misericordia, autentiche garanzie di pace”. Poi il discorso ai giovani: abbiate coraggio, opponete resistenza, accettate le sfide e non fuggite. “Fuggire, andarsene lontano non è una soluzione. Dovete essere coraggiosi. Coraggiosi nel perdono, coraggiosi nell’amore coraggiosi nel fare la pace”, ha sottolineato Francesco prima di entrare in chiesa a confessare alcuni giovani.

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