Modena, 7 nov. (LaPresse) – Ufficialmente doveva essere in ospedale ma, in realtà si assentava dal lavoro per andare a casa, fare la spesa, andare nel negozio di un parente o fare visita al padre anziano. L’uomo però, un un dirigente medico, in servizio presso un ospedale della provincia di Modena, non sapeva di essere osservato dalla guardia di finanza della tenenza di Vignola che lo ha denunciato.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore dalla procura di Modena, Maria Angela Sighicelli, si sono avvalse di una continua attività di pedinamento e di osservazione, e hanno consentito di far emergere una realtà nei fatti diversa da quella che, nelle carte, il medico aveva presentato per vedersi corrispondere importi indebiti perché originati da pubblica attività lavorativa mai prestata.

Fin dalle prime fasi delle indagini sono apparsi anomali i movimenti giornalieri del medico che, sistematicamente, nelle ore pomeridiane, lasciava l’ospedale per recarsi a casa a Modena e far ritorno sul luogo di lavoro solo il giorno successivo. L’analisi delle prove, confrontate con la documentazione amministrativa acquisita presso la direzione generale dell’Ausl di Modena, che ha sempre assicurato una costante e fattiva collaborazione, ha consentito di ricostruire i termini dell’intera vicenda.

Nel corso dell’attività investigativa, la guardia di finanza vignolese ha accertato che le illegittime condotte assenteiste del medico andavano avanti già da alcuni anni, nel corso dei quali la regolare presenza sul posto di lavoro, con riguardo agli orari di servizio prestati, è stata riscontrata solo per una volta alla settimana.

Nelle altre giornate lavorative, invece, il medico ha riportato orari di lavoro non corrispondenti a quelli effettivamente prestati, utilizzando, alternativamente, il marcatempo di un’altra struttura ospedaliera di Modena presso la quale l’interessato svolgeva attività libero professionale intramoenia, oppure il portale web aziendale implementato con orari di lavoro mai prestati.

Al termine delle indagini, il medico assenteista è stato denunciato per truffa aggravata e false attestazioni ai danni dello Stato per aver indebitamente percepito, al netto delle imposte, maggiori somme quantificate in circa 40mila per le quali è già stato eseguito il provvedimento di sequestro per equivalente disposto dalla competente autorità giudiziaria.

Le condotte contestate, inoltre, sono state segnalate alla competente Corte dei Conti per le valutazioni attinenti al danno erariale emergente dalle illecite condotte poste in essere dal pubblico dipendente.

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