Roma, 2 nov. (LaPresse) – “Noi avevamo l’ottica della famiglia perfetta, la casa era il suo nido per Eligia, stava coronando il suo sogno. Lei non vedeva l’ora di vedere gattonare in casa la figlia. Christian non è mai stato presente, non ha saputo fare il marito. La sua famiglia erano gli amici”. Così Luisa Ardita sorella di Eligia, la donna incinta uccisa dal marito, reo confesso, Christian Leonardi nella sua casa di via Calatabiano a Siracusa.

“Cosa pensavo di lui? Io magari dicevo che non mi piaceva il fatto che lui non fosse spesso a casa. Per Eligia il suo mondo eravamo noi e la piccola (Giulia, ndr). Prima del matrimonio li ho visti felici, ma ultimamente la vedevo con un viso rassegnato – ha spiegato intervistata durante la puntata odierna de ‘La vita in diretta’ su Rai1 – lui ha fatto un sacrilegio, l’assenza di Eligia è atroce, mia sorella mi è stata tolta violentemente. Lui vedendola agonizzante l’ha finita, pensare che le sue mani sono stati armi per uccidere fa male”.

“La confessione? Si è trovato con le spalle al muro, o parlava o sarebbero subito intervenuti. Ho pianto perché è stato l’ennesimo dolore, si è riaperta una ferita che non si chiude, è la costruzione della distruzione di una famiglia che si stava completando”, ha aggiunto Luisa.

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