Ancona, 2 nov. (LaPresse) – Maxi sequestro da parte del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Ancona nell’ambito dell’inchiesta durata due anni su Banca Marche. Le fiamme gialle hanno eseguito nelle Marche, in Puglia, in Emilia Romagna, in Lombardia e nel Lazio il sequestro preventivo su beni immobili riconducibili agli indagati e alle coniugi (2 abitazioni in Bologna, 1 appartamento in Parma e 2 in Roma, tra cui l’immobile di pregio ubicato in via Archimede), partecipazioni societarie e oltre 20 conti correnti in diversi stituti di credito, per un importo complessivo pari a quasi 15 milioni di euro.
Le attività, eseguite sotto la direzione del procuratore capo di Ancona facente funzioni, Irene Bilotta e dei pubblici ministeri. Serena Bizzarri, Andrea Laurino e Marco Pucilli, hanno riguardato le ipotesi di reato commesse da tre indagati indagati nella loro qualità, rispettivamente, di direttore generale pro-tempore di Banca delle Marche, attualmente in amministrazione Straordinaria e di imprenditori-clienti dell’istituto di credito. L’allora direttore generale Massimo Bianconi si sarebbe adoperato, per mezzo della sua qualifica, per far concedere, da parte di Banca delle Marche, linee di credito a breve tempo a un gruppo di società riconducibili ad uno degli imprenditori, in mancanza delle condizioni e delle garanzie finanziarie previste. Il tutto, a seguito di dazione di denaro o altra utilità.
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