di Benedetta Dalla Rovere, Jan Pellissier, Luca Rossi

Milano, 31 ott. (LaPresse) – Centottantaquattro giorni da record e di record. Si è chiusa nel migliore dei modi l’Expo di Milano, iniziata sei mesi fa tra tanti dubbi e incertezze, ma arrivata allo striscione d’arrivo in un clima di trionfo. “È stato bello crederci, grazie a tutti, viva l’Italia #orgoglioexpo”, è stato il commento affidato ad un tweet dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, assente per ragioni di protocollo.

Entusiasta anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. “Per il nostro Paese – ha detto l’inquilino del Quirinale – l’Expo è stata una grande opportunità, sin dal giorno in cui la candidatura italiana è stata concepita. Possiamo dire serenamente che la sfida, rivolta prima di tutto a noi stessi, è stata vinta. Grazie commissario Sala per il suo lavoro!”.

Proprio l’uomo che prese in mano le redini dell’evento tre anni fa, quando i cantieri non erano ancora cominciati, ha fatto trapelare un’emozione visibile e non è riuscito a trattenere una lacrima di commozione. “I numeri non dicono tutto – ha spiegato Sala – ma per noi vogliono dire innanzitutto che abbiamo lavorato bene” e “che tutti hanno dimostrato in Expo la loro volontà di riscatto”.

21 MILIONI DI VISITATORI. E proprio nei numeri da record questa manifestazione trova la più grande conferma: “Un’ora fa l’ultimo turista ha varcato i nostri ingressi – ha ricordato Sala – e con lui abbiamo registrato più di 5 milioni di visitatori nel solo mese di ottobre e abbiamo emesso più di 21,5 milioni di biglietti” nei sei mesi della kermesse. Ma il pienone di visitatori, che per il commissario Expo hanno dato un’eccezionale prova di civismo, non sono stati l’unico obiettivo centrato dall’Esposizione Universale.

“ITALIA VINCE SE UNITA”. Il Capo dello Stato ha ricordato soprattutto la forza dell’unità che l’Italia ha saputo dimostrare dal 1° maggio in poi. “L’Expo ci ha dato una prova ulteriore di quanto grandi siano le cose che ci uniscono – ha sottolineato Mattarella – che sono superiori a quelle che legittimamente ci separano. Il nostro dibattito pubblico, per essere maturo e riconquistare credibilità e fiducia, non può oscurare – ha aggiunto – le sinergie e i terreni di convergenza, pena un generale impoverimento. L’Italia vince se è consapevole del valore della sua unità, se è capace di sanare le fratture anziché approfondirle”.

Mattarella si è poi soffermato sul lascito dell’Esposizione Universale: “Il progresso deve continuare e continuerà. E’ nostro compito integrarlo con una crescita nell’equità e nel rispetto della dignità della persona, di ogni persona – ha spiegato -. L’Expo di Milano ha proposto la qualità e l’equilibrio come motori di una stagione di sviluppo che possa raggiungere l’intero pianeta. E capace di salvarlo”.

LE RICADUTE SU MILANO. La kermesse, che ha chiuso i battenti questa sera con uno spettacolo di fuochi d’artificio e voci bianche dei ‘Piccoli Cantori di Milano’, non ha toccato solo i grandi temi racchiusi nella Carta di Milano, che è il lascito immateriale dei sei mesi, ma ha avuto anche un importante risvolto sulla vita del capoluogo lombardo, tornato ad essere la capitale morale del Paese. E ha saputo vincere la sfida con un lavoro di squadra, che il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone e il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, da domani in Campidoglio, non hanno esitato a definire “modello Milano”.

Dopo che l’anno scorso la città ha ospitato le riunioni informali del semestre europeo e il vertice dell’Asem che ha coinvolto Paesi europei ed asiatici, proprio mentre infuriava la crisi ucraina, ha affrontato a testa alta anche i sei mesi dell’Esposizione Universale. Nel sito di Rho-Pero, accanto al fiume di visitatori, sono arrivati decine di capi di Stato e di governo a sugellare la validità del “modello Milano”. Da domani il prefetto Tronca avrà il non facile compito di “adattare” questo metodo, basato sul “lavoro di squadra”, anche al Giubileo traghettando Roma fino alle prossime elezioni, dopo la débacle della giunta Marino.

VERSO ASTANA 2017. Al termine della cerimonia, la bandiera del Bie (Bureau international des expositions), l’ente che organizza l’Expo, è passata da Milano 2015 ad Astana, la capitale del Kazakistan, dove dal 10 giugno al 10 settembre 2017 si terrà l’Esposizione Internazionale dal tema “Energia Futura”. Sarà questa la tappa intermedia in vista dell’Expo Universale di Dubai 2020, dedicato all’argomento “Collegare le menti, creare il futuro”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata