Milano, 30 ott. (LaPresse) – Il giudice di pace di Torino si è riservato di decidere sul trattenimento di Abdelmajid Touil nel Cie del capoluogo piemontese. Il 22enne marocchino è stato arrestato il 20 maggio scorso a Gaggiano, nel milanese, con l’accusa di strage e terrorismo internazionale. Per le autorità tunisine, infatti, il ragazzo avrebbe fatto da autista agli attentatori che avevano messo a segno l’attentato al Museo del Bardo il 18 marzo scorso, uccidendo 24 turisti, tra cui 4 italiani. Accuse che non hanno ritrovato riscontri nelle indagini della Procura di Milano, che ha chiesto l’archiviazione del fascicolo a suo carico. Anche la Corte d’Appello di Milano ha negato l’estradizione verso Tunisi del ragazzo, che se fosse processato nel Paese africano rischierebbe la pena di morte.

In attesa della decisione della corte presieduta da Pietro Caccailenza, però, Touil ha dovuto affrontare 5 mesi di carcere ad Opera, che a detta dei suoi legali, lo hanno molto provato sia mentalmente che fisicamente. Il giovane era entrato in Italia clandestinamente il 17 febbraio scorso, arrivando a Porto Empedocle (Agrigento) a bordo di un barcone e per questo il Questore di Milano, dopo il suo rilascio, ha disposto il suo trasferimento nel Cie in attesa dell’espulsione. Adesso il ragazzo, che i suoi avvocati dicono essere molto provato dai cinque mesi di detenzione, potrà impugnare il provvedimento amministrativo, scelta che però non bloccherà un eventuale rimpatrio in Marocco.

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