Roma, 23 ott. (LaPresse) – Confermate in appello le condanne per 23 appartenenti al clan Di Silvio – Ciarelli. Erano a vario titolo accusati di associazione a delinquere con l’aggravante del metodo mafioso, diversi tentati omicidi, usura, minacce ed estorsione.

A differenza del giudizio di primo grado la Corte d’Appello di Roma ha assolto Carmine e Costantino Di Silvio da una singola accusa di tentato omicidio. Carmine Ciarelli, è stato condannato a 20 anni e 6 mesi di reclusione (sei in meno rispetto alla precedente sentenza); Carmine Di Silvio a 13 anni e 11 mesi a fronte di 17 anni e due mesi nel primo giudizio; Falzarano Vincenzo a sette anni e Ferdinando Pupetto Di Silvio a tre anni a fronte di 4 in primo grado. Pena aumentata per Antonio Di Silvio, detto Patatino, (7 anni e 4 mesi a fronte di 6), per il quale sono state escluse le attenuanti concesse in primo grado. Gli imputati, avevano ricevuto in primo grado condanne per più di duecento anni di carcere complessivi.

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