Catania, 23 ott. (LaPresse) – E’ stata prelevata da alcuni uomini, con la forza, dalla comunità per minori di Canicattì (Agrigento), dove era ospite, per essere trasportata presso il Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Mineo (Catania), dove è stata rinchiusa in un alloggio per consumare rapporti sessuali. Riuscita a scappare, lo scorso 21 ottobre, la ragazza, una 16enne di nazionalità nigeriana, ha chiesto soccorso ai militari in servizio all’interno del Cara, che l’hanno accompagnata negli uffici della polizia di Stato.

La 16enne ha raccontato che nel pomeriggio di domenica 18 ottobre, mentre passeggiava per le vie di Canicattì, è stata avvicinata da un’auto con a bordo due uomini nigeriani, uno dei quali con un pretesto, dopo averla fatta avvicinare, l’ha trascinata all’interno dell’auto, minacciandola di morte. Dopo circa due ore di viaggio, l’auto si è fermata nei pressi del Cara di Mineo. Uno dei due uomini, portando con sè la ragazza, ha superato la recinzione e ha rinchiuso la 16enne in un alloggio al piano terra, senza bagno. La ragazza ha aggiunto che l’uomo per due volte aveva tentato di abusare di lei ma ha desistito per la sua reazione, continuando però a tenerla rinchiusa nell’alloggio e minacciandola di ritorsioni se avesse cercato di attirare l’attenzione di altri ospiti e, dicendole che se fosse andata dalla polizia sarebbe stata rimpatriata.

Nel pomeriggio di mercoledì la ragazza, eludendo la sorveglianza, è riuscita a scappare e allontanarsi dall’alloggio, fermando l’auto dei militari. Grazie all’identificazione della 16enne, l’uomo, un cittadino nigeriano di 29 anni, è stato rintracciato dalla polizia di Catania e posto in stato di fermo per il reato di sequestro di persona, tentata violenza sessuale e minacce gravi. Il 29enne è stato poi portato al carcere di Caltagirone mentre la 16enne è stata portata in una comunità protetta.

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