Roma, 22 ott. (LaPresse) – Tangenti per almeno 200mila euro. Questa la cifra documentata dai responsabili dell’inchiesta denominata ‘Dama nera’, riguardante presunte tangenti pagate da imprenditori e politici per l’ottenimento di appalti sui lavori autostradali che ha portato il Gip del Tribunale di Roma ad emettere 10 ordinanze di custodia cautelare.

ACCROGLIANO’, LA DAMA NERA DELL’ANAS. L’inchiesta è stata battezzata ‘Dama nera’. Il riferimento è propiro ad Antonella Accroglianò, dirigente responsabile del coordinamento tecnico amministrativo di Anas, figura centrale dell’inchiesta. Secondo gli inquirenti, Accroglianò era il vero e proprio deus ex machina dell’intero sodalizio che gli inquirenti descrivono come “un triangolo con ai tre vertici impresa, pubblica amministrazione e politica”.

L’EX SOTTOSEGRATARIO MEDURI. Tra gli arresti anche 5 dirigenti e funzionari dell’Anas della Direzione Generale di Roma, 3 imprenditori, titolari di aziende appaltatrici di opere pubbliche, un avvocato e un politico, Luigi Meduri, ex sottosegretario alle Infrastrutture. Il reato ipotizzato è quella di corruzione. A seuito dei provvedimenti predisposti dalla magistratura il Partito Democratico ha deciso di sospenderlo dall’albo degli iscritti e degli elettori e dagli organismi di cui fa parte con provvedimento immediatamente esecutivo.

APPALTI MILIONARI. Gli appalti in questione valevano centinaia di milioni di euro: gli imprenditori arrestati, sottolineano gli investigatori, lavorano attualmente ad appalti del valore superiore ai 150 milioni di euro.ì

CORRUZIONE QUOTIDIANA. “Quello che emerge dalle carte è la sensazione deprimente della quotidianità della corruzione- ha spiegato il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone -. La principale indiziata, Antonella Accroglianò Nelle intercettazioni tratta addirittura male i collaboratori quando non li ritiene in grado di riscuotere le mazzette”. Secondo gli inquirenti, la ‘dama nera’ era il vero e proprio deus ex machina dell’intero sodalizio che gli inquirenti descrivono come “un triangolo con ai tre vertici impresa, pubblica amministrazione e politica”.

PIZZINI E PAROLE IN CODICE. Pizzini e parole in codice per mascherare l’attività corruttiva nel cuore dell’Anas. Così la ‘dama nera’ gestiva e coordinava i loschi affari. Acrroglianò chiamava ‘ciliegie’ le mazzette che pretendeva da chi le chiedeva ‘favori’. Le ciliegie erano “smozzicate” quando la tangente ricevuta era inferiore a quanto pattuito. Nelle intercettazioni Accroglianò chiama più volte ‘medicinali’, il denaro ricevuto dagli imprenditori, che nascondeva nell’appartamento della madre. A casa della donna i finanzieri hanno trovato ben nascosti 70mila euro ritenuti proventi dell’attività corruttiva.

ARMANI: SPERO IN INDAGINI RAPIDE. Il nuovo presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, non è coinvolto nell’inchiesta per corruzione. “La vicenda è recentissima – ha spiegato Pignatone – il nuovo presidente è una parte offesa dal punto di vista giuridico”. Armani ha così commentato l’operazione della Finanza a Roma: “Auspico una rapida conclusione delle indagini per aiutare Azienda a voltare pagina”.

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